Tra il 22 ed il 23 settembre il sole sorge esattamente ad est e tramonta all’esatto opposto, l’ovest. Il giorno dura esattamente quanto la notte, l’estate cede il passo all’autunno. Questo momento ha da sempre affascinato e incuriosito il genere umano che ha fatto coincidere eventi e feste con questa data. I popoli orientali, in particolare i giapponesi, più inclini alla meditazione, all’osservazione dei fenomeni della natura fanno coincidere  una delle loro feste nazionali con questa data, che è uno dei 24 momenti di transizione previste dalla tradizione giapponese, quello di settembre (shuubun)  corrisponde all’equinozio di autunno. E’ molto interessante pensare che l’equinozio di autunno è uno dei 24 momenti di transizione lungo tutto l’anno, due momenti di transizione per ogni mese. Cosa ci fa pensare questo, a me suggerisce l'idea del tempo, che la vita non è una cosa piatta che corre lungo un sentiero dritto e monotono e con poche fermate, giusto quelle della toilette e del pasto. E’ ben altro due volte al mese, ogni 15 giorni, nella tradizione giapponese c’è una fermata a celebrare un momento che coincide poi con il clima, la natura, i fenomeni atmosferici, tutto per significare come siamo legati alla natura, come l’uomo è parte della natura  E ricordarci che è nostra madre, nutrice, maestra.

Difatti questo evento, l’equinozio d’autunno, ci mette di fronte ai cicli della vita, finita la bella stagione, l’estate che ha raggiunto l’apice della vitalità , della luce con i massimi  di fotosintesi, del calore con il massimo di circolazione di acqua e linfa, cede il passo a momenti di elaborazione e maturità, momenti  di maturazione e raccolta.

Prepariamoci a vivere questi momenti di calma, prepariamoci ad affrontare un altro periodo importante per le nostre piante, prepariamole ad affrontare l’inverno.

F.Q.

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