La processionaria del pino
Pubblicato il:
26/01/2024 16:12:52
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Tra i più noti insetti nocivi per le piante ornamentali, rientra sicuramente la processionaria del pino (Thaumetopoea Pitycampa): farfalla che attacca le conifere e che risulta particolarmente fastidiosa anche per l’uomo e per gli animali domestici.
Per la salute pubblica delle persone che frequentano parchi o giardini pubblici e privati, così come per il mantenimento delle piante stesse, è fondamentale tenere sotto controllo la processionaria mediante appositi trattamenti, che fortunatamente possono essere effettuati con prodotti efficaci ma allo stesso tempo ecocompatibili.
Indice
Thaumetopoea Pityocampa: come riconoscerla
Processionaria del pino: i danni
Processionaria del pino: come eliminarla
Strategie di lotta con trappole per processionaria
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Thaumetopoea Pityocampa: descrizione e diffusione della processionaria del pino
La processionaria (Thaumetopoea pityocampa) è un lepidottero che compie una singola generazione all’anno. Gli adulti, dalle abitudini crepuscolari-notturne, compaiono in estate ed è possibile riconoscerli osservando il caratteristico corpo tozzo e dalle ali bianche e marrone chiaro.
La femmina di processionaria depone dalle 100 alle 300 uova e le larve sono lunghe circa 4 cm; hanno abitudini gregarie e si cibano delle foglie del pino o delle altre conifere su cui si trovano.
Potrete riconoscere le femminine di Thaumetopoea Pitycampa dalla loro testa nera e dal dorso grigiastro provvisto di moltissimi peli raccolti in ciuffi; le zampe, invece, sono di colore giallo.
Il motivo per cui l’insetto viene chiamato processionaria è legato al fatto che le larve, camminando tutte attaccate ed in fila l'una dietro l'altra, formano una sorta di processione, da qui "processionaria".
La presenza di questo insetto in alcune fasi del proprio ciclo è facilmente individuabile: in inverno, infatti, si possono scorgere sulle chiome dei pini i loro nidi, che consistono in ammassi di ragnatele biancastre, formati nelle zone più esposte al sole e quindi di facile vista.
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Il danno diretto della processionaria sulle piante è legato alla sua attività trofica, a spese degli aghi del pino e per tutta la fase larvale.
Pini fortemente infestati da Thaumetopoea Pitycampa possono arrivare anche a defogliarsi del tutto. Tuttavia, anche infestazioni più lievi ma continue nel corso degli anni hanno un effetto molto negativo. Infatti, una pianta già indebolita da un parassita è sicuramente più predisposta ad ulteriori attacchi, come quelli di altri insetti o patogeni che provocano danni secondari.
Il danno alle piante è quindi un’ottima ragione, di per sé, per giustificare interventi di difesa fitosanitaria.
Tuttavia, la processionaria del pino viene soprattutto associata al fastidio che provoca alle persone e agli animali domestici. Sono soprattutto le larve di terza età, all’ultimo stadio, che con la presenza dei peli urticanti, possono causare reazioni epidermiche e allergiche anche forti.
Visti al microscopio, questi peli appaiono muniti di aghi simili ad arpioni e servono all’insetto come strategia protettiva nei confronti dei predatori. Il problema è che i peli si staccano facilmente dal corpo delle larve per volare lontano trasportate dal vento, e questo fa sì che non sia necessario il contatto diretto con l’insetto per avere fastidi alla pelle, perché i peli possono cadere su persone e animali.
Date le caratteristiche di questo insetto, è prevista una lotta a livello territoriale tramite i Servizi Fitosanitari regionali in coordinamento con le amministrazioni comunali, ma in ambito privato è importante sapere come comportarsi e che cosa fare, evitando però l’uso di insetticidi potenzialmente aggressivi.
Prevenzione
Se ci si trova in prossimità di pini o altre conifere fortemente infestate dalle processionarie, è bene evitare alcuni gesti, come l’avvicinarsi, sostare a lungo e anche lo stendere il bucato nei paraggi, perché i peli urticanti potrebbero volare via e attaccarsi ai panni.
Se si coltivano ortaggi o fruttiferi nelle vicinanze, è importante lavare il raccolto abbondantemente utilizzando dei guanti, onde evitare l’eventuale contatto con tali peli.
Bisogna anche evitare di raccogliere i nidi per distruggerli e bruciali in quanto con questo gesto il rischio altissimo è quello di favorire la diffusione dei peli nell’aria. I nidi di processionaria che si vedono sono infatti quelli delle larve mature provviste dei peli, mentre quelli delle larve ancora giovani sono quelli che non si scorgono ancora così facilmente.
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Trattamenti per eliminare la processionaria del pino
I trattamenti contro la processionaria del pino possono essere realizzati mediante prodotti a basso impatto ambientale, non inquinanti e non tossici. A seconda del momento del ciclo dell’insetto, si opererà in diversi modi:
In autunno, è possibile riscontrare le larve di prima età, che non hanno ancora sviluppato i peli urticanti e non sono ancora pericolose. In questo caso, è possibile trattare con prodotti a base di Bacillus Thuringiensis Kurstaki, come:
- Lepinox PFNPE
- Xentari WG (patentino necessario)
Le larve di processionarie che si cibano della vegetazione trattata, infatti, subiscono le tossine del Bacillus, che si attivano grazie al pH alcalino dell’intestino di questi insetti. Le api, così come altri insetti utili o innocui, ne risultano invece risparmiati. Il prodotto poi è facilmente biodegradabile e non lascia residui nell’ambiente.
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Strategie di lotta con trappole per processionaria
Le trappole per processionarie sono un valido mezzo di lotta. In ragione che l'insetto si trovi nella propria fase adulta (farfalla) o nel proprio stadio larvale, occorrerà posizionarne 2 diverse tipologie.
Ma quando mettere le trappole per processionarie?
Scopriamolo insieme...
Lotta agli adulti
Durante i mesi più caldi, una volta aperte le crisalidi, inizierà lo sfarfallamento degli adulti di Thaumetopoea pityocampa. L'obiettivo dello svolazzamento del maschio di processionaria diventa, quindi, quello di accoppiarsi.
In questo caso, lo scopo della trappola è quello di evitare che gli adulti si riproducano. Il nostro consiglio è quello di utilizzare:
- Super Green, avendo cura di posizionarla nei mesi che vanno da Maggio a Settembre
Lotta alle larve
Nel periodo più freddo dell'anno, le larve di processionaria sono entrate nella fase più matura e, per questo, hanno già sviluppato i peli urticanti. Nella discesa dal tronco per trovare rifugio nel terreno, è molto facile (tanto per l'uomo quanto per gli animali domestici) venire a contatto con questi peli e subire dei danni.
Per combattere le larve di processionaria, perciò, occorrerà posizionare nei mesi che vanno da Gennaio a Marzo:
Nel caso di tronchi con diametro e circonferenza più grande, potrete utilizzare un apposita prolunga
...I NOSTRI CONSIGLI..,
Nel periodo che va dall’inverno alla primavera, il nostro consiglio è quello di evitare di avvicinarsi alle piante se vi è presenza di larve di processionaria. In genere nei Parchi pubblici si occupa dei trattamenti il personale addetto specializzato e munito di tutti i Dispositivi di Protezione Individuale del caso, ma chi vede nidi può sempre segnalarli all’ufficio competente del proprio Comune.
In estate, sui pini sono presenti i nidi vecchi che contengono ancora peli urticanti, pertanto è bene evitare di intervenire in proprio e comportarsi come in inverno e primavera.
In sintesi, il periodo ottimale per i trattamenti fitosanitari per la processionaria del pino è l’autunno, quando risultano efficaci interventi, anche ripetuti, con il Bacillus thuringiensis. Sebbene si tratti di una sostanza ecosostenibile, è importante adottare comunque tutte le precauzioni e le indicazioni che si leggono in etichetta, per un uso attento e responsabile, e indossare sempre i Dispositivi di Protezione Individuale durante l’esecuzione.
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