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Come combattere gli afidi del melograno?

Pubblicato il: 17/08/2023 12:16:58
Categorie: Cronologia

Aphis Punicae Passerinii e Aphis Gossypii sono fra i fitofagi più pericolosi per le piante di melograno, rendendo necessari interventi di prevenzione e di controllo per limitare al massimo i danni alla coltura.

afidi del melograno

Indice

Pidocchi del melograno: ciclo vitale

Parassiti del melograno: i danni

Come combattere gli afidi del melograno

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Pidocchi del melograno: ciclo vitale

Sebbene una possibile infestazione tanto di Aphis punicae passerinii quanto di Aphis Gossypii abbia inizio in primavera, in concomitanza con lo sviluppo dei nuovi germogli, i due pidocchi del melograno si comportano in maniera estremamente differente. Iniziamo col dire che mentre Aphis Gossypii è un afide polifago, che attacca malvacee e curcubitacee, Aphis Punicae invece è un afide monofago, propriamente tipico dell'albero di melograno.

Proprio per questo motivo, mentre il primo fitofago sviluppa le proprie colonie a partire dalla sua forma alata (riconoscibile dal colore verde dell'addome e dal capo e dal torace nero), le colonie di Aphis Punicae Passerinii, invece, hanno inizio dalle fondatrici nate dalle uova depositate precedentemente direttamente sulla pianta di melograno.

Con l'aumentare delle temperature, le colonie iniziano ad accrescere, raggiungendo il culmine verso la prima metà di maggio. Nel periodo di fioritura, infatti, germogli, fiori e frutti subiranno una vera e propria infestazione. Ad indurimento dei germogli, i due parassiti del melograno, in ragione delle proprie diversità, avranno due comportamenti differenti:

  • Aphis Gpssypii abbandonerà la pianta di melograno, per migrare verso nuove piante
  • Aphis Punicae Passerinii continuerà a rimanere sull'albero per tutto il periodo estivo

I danni provocati tanto dall'una quanto dall'altra specie di afidi risultano estremamente rilevanti

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Parassiti del melograno: i danni

afidi-del-melograno

L'elevata quantità di linfa sottratta alla pianta, che ne riduce drasticamente l'attività fotosintetica, è una fra le principali conseguenze di attacco da entrambi i fitofagi. Inoltre, il problema più diffuso dopo un attacco di afidi ha a che vedere con la produzione di melata, conseguenza diretta di aree decolorate sul frutto, con successivo deprezzamento del prodotto finale. Ulteriori danni sono:

  • cascola prematura dei frutti
  • deperimento della vegetazione

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Come combattere gli afidi del melograno

Sia che si tratti di una vera e propria coltivazione di melograno, sia che si parli di una pianta coltivata in giardino, il nostro consiglio è quello di attuare una difesa contro gli afidi prevalentemente in prevenzione. Ad oggi, infatti, non ci sono specifici principi attivi registrati su questa coltura, perciò ad infestazione già avvenuta sarà molto difficile e problematico riuscire a debellare eventuali focolai. In quest'ottica, consiglieremo strategie bio mirate sia per professionisti che per hobbisti.

STRATEGIA PROFESSIONALE

Fase di prevenzione

Gennaio-Febbraio RIPOSO VEGETATIVO

La prima operazione che suggeriamo , avendo cura di attuarla sempre durante il periodo di riposo vegetativo (inverno) e comunque mai oltre la fase di "gemma ingrossata", è quella di utilizzare prodotti a base di olio minerale paraffinico, come:

Polithiol (5L/q.le) che, grazie al suo ampio spettro d'azione, garantisce protezione non solo contro gli afidi, ma anche contro insetti e funghi patogeni.

Fase di ripresa vegetativa

Durante questa fase, il nostro consiglio è quello di intensificare gli interventi con azioni collaterali e generiche come l'utilizzo di zeolite :

Zeolite 95 (1kg/ha ) che, oltre ad un'azione idroscopica e di deterrenza, rende inospitali i tessuti delle piante in ragione di un possibile attacco .

Una vera e propria strategia contro l'attacco degli afidi del melograno consiste nell'utilizzo di insetti utili, come:

Aphiscout , in grado di controllare e contenere in modo del tutto naturale l'azione dei parassiti dannosi, riducendo al minimo le conseguenze di un loro attacco

Consigliamo dii recidere i rami con presenza di focolaio.

Alle prime melate e perciò in presenza di pochissimo afide, suggeriamo di intervenire, preferibilmente di sera per garantire un'efficacia più duratura, con:

Soptech (100ml/100L. Consigliamo di raddoppiare il volume d'acqua, per consentire al prodotto una resa maggiore.). La sua maggiore azione contro l'afide è  quella di scrostare la melata, lavandola + Chemol (500ml/100L - variabile in base alla temperatura-), olio bianco paraffinico che, agendo per asfissia, impedisce all'afide di respirare.

A distanza di 7 giorni circa da quest'intervento, si potrà procedere con un ulteriore lancio di insetti utili.

STRATEGIA NON PROFESSIONALE

Anche in questo caso, il nostro consiglio è quello di procedere inizialmente con un trattamento specifico a base di zeolite:

Zeolite 95 (1kg/ha), per fortificare la pianta e renderla inospitale agli attacchi dei pidocchi.

Ulteriori interventi in ottica di prevenzione o in presenza di alcuni focolai, possono essere l'utilizzo di:

Ortica Vebi  (50gr/10L) : che, oltre ad avere effetto fertilizzante, ha un forte odore repellente contro gli afidi

olio bianco vegetale di soia  (30ml/10L), la cui funzione è simile a quella dell'olio bianco

Kappa-o (20ml/10L), induce repellenza ed ha un'azione meccanica di soffocamento sull'afide

Sapone molle (20ml/10L) che ha un "effetto pulente" sulle piante imbrattate da melata, senza lasciare alcun residuo.

Suggeriamo di integrare questi interventi l'utilizzo di  insetti antagonisti. Anche all'interno di ambienti domestici come i giardini, infatti, la pratica del lancio è molto diffusa, vista la sua semplicità.

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