Karanjeem olio di Neem e Karanja, soluzione naturale ad ampio spettro, per la cura delle piante e di aree verdi in generale.
Articolo spedito dal fornitore con corriere dedicato.
Questo formulato ottenuta dalla spremitura dei semi della pianta di Neem (Azadirachta indica) e Karanja (Pongamia glabra), risulta con efficacia potenziata rispetto ai normali formulati a base di Neem in quanto le proprietà dei due oli ( olio di Neem e Karanja) si uniscono in sinergia per un'azione più effettiva. Si consilgia l'utilizzo di Karanjeem olio di Neem e Karanja per:
- Afidi, tripidi, cocciniglie, formiche, acari, tingidi, serpentina minatrice, lepidotteri (Argidi-Cavolaia-Tignole-Farafalline), psille, sciaridi, uova e larve in generale (Oziorrinco, Popilla japonica, cocciniglie ecc).
Composizione:
- Olio di Neem (Azadirachta indica): 50%
- Olio di Karanja (Pongamia glabra): 50%
- Contenuto in azadiractina: 0,3%
Dosi e modalità d'impiego:
- Applicazione radicale: utilizzare 5ml / litro acqua irrorando o innaffiando il terreno. Ripetere dopo 5 giorni in caso di necessità. Consociazioni utili: tannini – zolfo – diatomee – olio di senape
- Fogliare: utilizzare 100 - 150 ml/10 litri d’acqua e irrorare sopra, sotto foglia e sul fusto; ripetere dopo 5-7 giorni in caso di medio-alta infestazione.
N.B: Il prodotto non ha carenze ma essendo oleoso permane più a lungo sulle piante quindi si consiglia di raccogliere frutti e ortaggi a distanza di 3-4 giorni dall’ultimo trattamento. Effettuare i trattamenti nelle ore serali, le proprietà degli oli sono fotosensibili e non attivano la potenziale efficacia se utilizzati su piante esposte al sole dopo il trattamento.
Se si trattano piante che poi sono esposte a molta luce nei periodi più estivi, sarebbe consigliabile nebulizzarle con acqua dopo 2 giorni per ridurre effetto lente degli oli. Per una migliore attivazione del prodotto il pH dell' acqua utilizzata dovrebbe essere compreso tra 6 e 7. Acidificare l’acqua con piccole dosi di aceto, succo di limone/acido citrico, tannini o zolfo se necessario.
Alcune colture si sono dimostrate sensibili all’azadiractina e possono manifestare fenomeni di fitotossicità; tra queste le piante di Pero, acero rosso e diverse specie di piante ornamentali e da fiore: Begonia semperflorens, Chrysanthema, Euphorbia pulcherrima, Gerbera, Impatiens New Guinea, Impatiens walleriana, Pelargonium peltatum, Solanum rantonnetti, Saintpaulia, rosa (Papa Meilland). In considerazione dell’elevato numero di varietà di ornamentali si consiglia di effettuare trattamenti su superfici ridotte con alcune piante
test per verificarne la selettività.
L'esperienza dell'agricoltore:
Floricoltura Lari: “molto utile per la protezione in serra soprattutto nei confronti di afidi, cocciniglie e acari, l’effetto dopo i trattamenti è anche molto vivido e le piante sembrano ancora più pulite”
Vivai rose Pozzo: “ riusciamo a controllare gli argidi sia durante lo sfarfallamento che direttamente sui piccoli bruchi verdi che ci forano tutto il fogliame”
Vivaio frutti Enzo Maioli: “usiamo il prodotto in miscela con lo zolfo per ripulire le piante quando vengono attaccate da cocciniglie e lepidotteri, i miei ragazzi sono contenti e più tranquilli quando fanno questo trattamenti non pericolosi per noi stessi”