La Concimazione del Prato - Concimare il Tappeto erboso
Pubblicato il:
06/03/2018 19:02:03
Categorie:
Cronologia
, Tappeto Erboso
Indice
Introduzione
Qual è il segreto per avere un bel prato?
Le microterme (Festuca, Poa, Loietto, ecc.)
Le macroterme
Le malattie fungine
La gestione dell’altezza del taglio
Esistono prodotti che possono limitare la crescita del prato?
Il tappeto erboso - quando e come concimare
Introduzione
La concimazione del tappeto erboso è una pratica importantissima se si vuole avere sempre un prato dal colore vivace, rigoglioso e soprattutto che resista alle avversità.
La giusta concimazione del prato però è determinata da varie condizioni che sono il clima, l’esposizione e la varietà del tappeto erboso.
Gli elementi nutritivi più importanti sono i macro-elementi come l'azoto (N) il fosforo (P) ed il potassio (K) ed i micro-elementi come il ferro (Fe), il magnesio (Mg) ed il calcio (Ca).
Le esigenze nutrizionali variano in base alle condizioni climatiche e alle stagioni.
I migliori risultati si otterranno quando gli elementi necessari saranno già stati distribuiti al terreno e quindi pronti e disponibili per il prato.
Il Potassio, è l’elemento che aiuta a prevenire gli stress termici e, per far si che esplichi al meglio la sua funzione, è importante somministrarlo almeno 30 giorni prima della presunta condizione di stress. Così il concime inizierà ad attivarsi nel terreno e sarà disponibile al momento dell’effettivo bisogno.
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Qual è il segreto per avere un bel prato?
Innanzitutto, quello di appassionarsi alla materia del tappeto erboso.
All'interno di un giardino, il tappeto erboso riveste sicuramente un ruolo importante perché l'occhio cade sulla superficie più grande: il tappeto erboso che ricopre il suolo è dunque una delle chiavi fondamentali nella qualità e nell'estetica di un giardino.
E' chiaro che una “buona cura” passa da tanti tasselli che formano un puzzle, ovvero un tappeto erboso di qualità.
Qui di seguito affronteremo alcuni capi saldi che sono:
1) varietà del seme;
2) irrigazione;
3) gestione dell’altezza del taglio;
4) nutrizione.
È importante premettere che dobbiamo pensare ad una gestione integrata, quindi una gestione che non comprenda, ad esempio, la nutrizione in maniera scoordinata dal resto, ma considera importante ogni singolo passaggio e tende a coordinarlo con gli altri ai fini dell’ottenimento del miglior risultato finale.
Fornire, oggi, delle indicazioni in termini assoluti è impossibile e comunque non sarebbe corretto, ma quello che possiamo fare, in primo luogo, è identificare il tipo di impiego che faremo del tappeto erboso.
Quindi, se ci troviamo di fronte ad un tappeto poco sfruttato, come ad esempio un tappeto erboso ornamentale, allora ci approcceremo in un modo; diversamente, invece, se dobbiamo intervenire su un impianto ad uso sportivo, quindi molto sfruttato, la gestione sarà molto più difficile ed impegnativa, quindi necessiterà di un numero maggiore di interventi.
Altra cosa da fare, quando ci troviamo davanti ad un tappeto erboso, è capirne la varietà, così da distinguere tra MICROTERME e MACROTERME: infatti, i piani di concimazione variano a seconda della specie.
Le microterme (Festuca, Poa, Loietto, ecc.)
Preferiremo le varietà microterme da Roma in su, quindi in determinate condizioni climatiche:
Sappiamo che ci sono due picchi di crescita durante l'anno: un primo picco di crescita, più importante, in cui la pianta cresce in maniera più attiva, è nel periodo primaverile (MAR-MAG).
Successivamente con l’aumento delle temperature (GIU-AGO), si ha una flessione della crescita.
Il secondo picco di crescita è a fine estate - inizio autunno (AGO-OTT). Dopo di che c'è l'altra flessione.
In ognuno dei 4 periodi descritti faremo delle concimazioni specifiche, con i concimi sopraindicati.
La scelta del fertilizzante sarà indirizzata sempre su un prodotto specifico, studiato appositamente per TE, e necessariamente a cessione controllata.
Alla Ripresa Vegetativa (inizio primavera) occorrerà effettuare la prima applicazione di un fertilizzante granulare con un maggior contenuto di azoto :
Appena prima dell'estate sarà opportuno intervenire con prodotti c.d. a reazione anti-stress.
Questa particolare tipologia di prodotti è definita così in quanto hanno all'interno una consistente quantità di potassio che svolge una funzione benefica, in quanto aumenta la resistenza agli stress abiotici in genere.
A fine agosto - inizio settembre, e quindi a fine dell'estate, nel momento in cui la pianta riprende a crescere attivamente, sarà necessario utilizzare prodotti con contenuto di azoto più elevato o bilanciati tra azoto e potassio, per poi finire, nella fase pre-invernale, con l’uso di prodotti ad alto contenuto di potassio per irrobustire la pianta e prepararla allo stress termico delle basse temperature invernali.
Un’altra tipologia di prodotti che possono essere usati su macroterme nel periodo invernale, soprattutto quando vi sono delle problematiche di perdita di colore, è costituita da prodotti ad alto contenuto in ferro, che aiutano a rinverdire la pianta ed inoltre, nel caso in cui ce ne fosse bisogno, a rendere inospitale l’ambiente per evitare l’insorgenza di muschio.
Le macroterme
Nelle specie macroterme si ha una dormienza invernale più o meno estesa in funzione della specie utilizzata e in funzione della reale zona climatica.
E' chiaro che la dormienza vegetativa, e quindi la perdita completa di colore che hanno le specie macroterme, varia a seconda della zona geografica: quando le temperature vanno sotto i 10 gradi la specie macroterma va completamente in dormienza, quindi la colorazione del tappeto si presenta gialla o marrone, a seconda della specie, e riparte quando le temperature tornano a superare i 20-25 gradi.
Come si apprende dalla scheda gentilmente offerta da ICL TURF, la specie macroterme ha un importante tasso di crescita già dalla ripresa vegetativa, che supponiamo avvenga, in base alla zona geografica, da febbraio ad aprile. Allora sarà importante sostenere il tappeto erboso con una concimazione più alta in azoto ed a cessione graduale (ad es. Maintenance).
Successivamente per proteggere il tappeto dagli stress estivi, occorrerà aumentare anche il potassio, quindi a partire da fine aprile-maggio, in prodotto andrà impiegato in miscela, ad es. con lo Stress Control.
Le malattie fungine
Tra le più comuni malattie fungine troviamo:
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Rhizoctonia
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Pythium
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Fusariosi
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Antracnosi
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Sclerotinia o Dollar Spot, ecc.
E' importante fare una premessa: la difesa chimica per la cura delle patologie fungine è da considerarsi solo l'ultima spiaggia, nel senso che si cerca sempre di limitare l'uso di prodotti chimici lavorando meglio in prevenzione.
Lavorare in prevenzione, come detto, significa in particolare effettuare un approccio integrato gestendo bene l'irrigazione, il taglio e la nutrizione in modo che la pianta sia meno suscettibile all'attacco di agenti patogeni.
La fase in cui la pianta è più soggetta alla prolificazione di patologie fungine è durante l’innalzamento della temperatura.
La nostra scelta si dirige sempre verso prodotti biologici composti da micro-organismi:
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PROTEGGE Bottos (libera vendita)
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Micosat Prati e giardini (libera vendita)
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Remedier (Patentino)
Se analizziamo questi prodotti, troviamo al loro interno dei funghi “antagonisti”, cioè funghi che, una volta nel terreno, lo colonizzano, levando spazio ad altri funghi lì presenti che vivono in maniera saprofita, cioè nutrendosi di materia organica morta, e destinati a diventare patogeni per il nostro tappeto erboso al verificarsi delle condizioni.
Questa colonizzazione riduce decisamente la carica del fungo patogeno nel periodo estivo.
Essi vanno perciò utilizzati alla ripresa primaverile e vanno fatti almeno due trattamenti in modo tale che i funghi antagonisti contenuti nel prodotto abbiano modo di colonizzare il terreno levando spazio agli altri funghi saprofiti.
La cosa fondamentale per un corretta applicazione del prodotto è che il prodotto raggiunga il terreno. Ad esempio, nel caso di prati su cui da qualche anno non pratichiamo lo sfeltrimento, quindi l’arieggiatura, oltre ai ben noti problemi dovuti ai ridotti scambi gassosi e idrici dello stesso con l'esterno, questo ostacolerà anche la penetrazione in profondità del prodotto.
Per avere certezza di un buon risultato va, quindi, rimosso il feltro e vanno utilizzati agenti umettanti penetranti (come ad esempio INEX-A ) in modo tale che il prodotto possa raggiungere il terreno. Spesso, infatti, i prodotti non funzionano perché l'applicazione non è stata effettuata nel modo corretto e in particolare non è stata utilizzata la giusta quantità d'acqua.
La gestione dell’altezza del taglio
Solitamente il proprietario del giardino ama un taglio “all'inglese” ma questo andrebbe sconsigliato perché, più il tappeto erboso è tagliato basso, più la pianta è in stress e va aumentata la frequenza di taglio.
C'è una semplice regola da seguire: la regola del 1/3, nel senso che andrebbe esportata al massimo 1/3 dell'altezza complessiva. Per cui, se si ha un'altezza di taglio di 6 cm, taglierò ogni volta che si raggiungono i 9 cm. Se, invece, l’altezza è di 4 cm, taglierò quando si arriva a 6 cm.
Ciò posto, dato che una pianta per crescere di 2 cm ci mette quasi la metà del tempo che necessiterebbe per crescere di 3 cm, si dovrebbero conseguentemente aumentare il numero di interventi di taglio. Si consiglia quindi di tenere il tappeto erboso ornamentale a 5/6 cm, sottoponendolo così ad uno stress minore quando lo si va a tagliare a 8/9 cm.
Va anche considerato che più la pianta è alta, più è estesa la superficie fogliare; più la pianta è sana e più l'apparato radicale è sviluppato, meno problematiche di stress idrico avrà.
Per cui è sicuramente consigliato avere, nel periodo estivo e invernale, una pianta più alta, per darle un giovamento. Consiglio che andrebbe applicato tutto l’anno, per avere un prato sia bello che sano.
Esistono prodotti che possono limitare la crescita del prato?
La prima azione che possiamo fare per avere una crescita graduale, e quindi una biomassa di asportato minore, è l'utilizzo di un fertilizzante a cessione controllata che, grazie - appunto - alla cessione controllata del nutriente, fa sì che la pianta non abbia picchi di crescita e ne riduce del 20% la biomassa prodotta in un anno.
Fatta una concimazione corretta si può anche ricorrere all'uso di un prodotto specifico e registrato: il Primo Max 2.
Largamente utilizzato in tutto il mondo è un prodotto che va utilizzato liquido e che non blocca la pianta ma fa sì che la stessa abbia un tasso di crescita inferiore, intervenendo sulla sintesi di un ormone e riducendone la distensione cellulare.
Il prodotto ha anche altri benefici perché di fatto permette alla pianta, che continua a fare la fotosintesi, di avere un maggior accrescimento radicale, una maggiore densità, una maggiore colorazione e una maggiore tolleranza ad alcuni stress.
Il prodotto si applica in periodi di cattiva crescita e si può dare su tutte le specie in dosi differenti, con un effetto che ha una durata di circa 4/6 settimane.
Il Primo Max va utilizzato come riduttore della crescita nelle specie microterme durante il picco primaverile, quando si consigliano 3 trattamenti, e nel picco autunnale, durante il quale è consigliabile un unico trattamento.
Guarda le nostre interviste (tre parti):
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