Consigli per il tuo Orto Biologico domestico

Pubblicato il: 21/02/2022 11:15:40
Categorie: Cronologia , Ortaggi

Indice

 

La concimazione: che cosa serve alle piante e perché è importante

La sostanza organica in un orto

Il compostaggio, una pratica virtuosa

I concimi commerciali, come orientarsi nella scelta

Concimi solidi

Concimi liquidi

Concimi fai da te con le piante

Malattie e parassiti dell'orto

Prevenire le avversità 

I corroboranti

Estratti fai da te

L’uso dei biostimolanti

La nuova frontiera : gli insetti Utili

Fungicidi e insetticidi a basso impatto ambientale

concimare orto

Concimare e difendere un orto con prodotti ecosostenibili

Coltivare un orto è un gesto dai molteplici risvolti positivi, e tante parole sono già state spese su quanto faccia bene alla salute, quando sia gratificante raccogliere verdura fresca vista nascere e svilupparsi, su quanto aiuti a conoscere le stagioni ed avvicinarsi alla natura. E poi quanto sia efficace il potere aggregativo e educativo negli orti in città, nelle scuole, nelle case di riposo e in tantissime situazioni e condizioni.

Tuttavia, il risultato della coltivazione dipende molto dalle conoscenze che si hanno e delle loro applicazioni pratiche. Perché se iniziare a coltivare genera un grande entusiasmo, gli insuccessi possono in modo altrettanto potente causare frustrazione e abbandono dell’orto.

Diventa fondamentale curare tutti gli aspetti della coltivazione, e in questo articolo ci dedichiamo in particolare a due di questi, sicuramente di fondamentale importanza: la nutrizione e la difesa, in entrambi i casi con approccio moderno ed ecosostenibile, prevedendo l’uso di prodotti di origine naturale e la prevenzione come presupposto di base.



La concimazione: che cosa serve alle piante e perché è importante



Sebbene nella coltivazione dell’orto domestico non sia necessario mettersi a fare dei calcoli su quanto le specie asportano in termini di nutrienti, ci è di grande aiuto tenere in considerazione due fattori importanti:

1. la fertilità del terreno su cui coltiveremo il nostro orto

2. fornire quello che le piante, in generale richiedono.



La sostanza organica in un orto



La presenza di sostanza organica nel terreno è un presupposto basilare per la sua fertilità e quindi per la riuscita dell’orto. Essa migliora tutte le caratteristiche del terreno, rendendolo ricco di vita, ovvero di microrganismi, anche di quelli antagonisti dei patogeni, e migliora anche le caratteristiche fisiche che si traducono in maggiore facilità nel lavorarlo con gli attrezzi. Al contrario, un terreno tenace, compatto, e soggetto a formare crepe profonde, indica una bassa presenza di sostanza organica. Ma come si può arricchire un suolo di sostanza organica? Tramite l’apporto di letame, compost, altri concimi organici e tramite la tecnica del sovescio, che consiste nel coltivare delle specie che poi non vengono raccolte ma interrate per decomporsi e fare da concime verde. Ulteriori apporti di sostanza organica poi provengono dalla decomposizione dell’eventuale pacciamatura a base di paglia, dai residui colturali lasciati a terra, dalle erbe spontanee strappate via ma lasciate a decomporsi sul posto.

Le piante necessitano primariamente di

  • azoto (N),
  • fosforo (P) e
  • potassio (K),

gli elementi che infatti assorbono in maggiori quantità e per questo definiti anche come macroelementi.

Il primo serve per lo sviluppo di steli e fogliame, ovvero delle parti vegetative delle piante; il fosforo incide su fioritura e fruttificazione; il potassio migliora il gusto, il colore cellulare oltre a rende le piante resistenti ad avversità come freddo ed anche ad alcune patologie, e inoltre è richiesto in grandi quantità da alcuni ortaggi, come la patata, la cipolla e la lattuga.

Poi molto importanti sono anche calcio, magnesio e zolfo, ovvero i mesoelementi, mentre una lista di microelementi (ferro, zinco, boro e altri ancora) sono assorbiti in piccole quantità ma sono comunque indispensabili.

Il nostro consiglio per effettuare quanto detto sopra è effettuare una concimazione pre-semina o pre-trapianto con questi due prodotti.



concimare orto



Il compostaggio, una pratica virtuosa



Ormai siamo tutti abituati alla raccolta differenziata, che prevede anche la frazione “umida” degli scarti domestici, ovvero tutti i rifiuti organici di cucina. Se si ha un orto, l’ideale è utilizzare tutti questi scarti, unitamente a quelli dell’orto stesso e del giardino, per la produzione di compost. Il compost è infatti un ammendante ottimo, che deriva dalla trasformazione di tali materie per opera di una serie di microrganismi che se ne cibano. 

Per un buon compostaggio, quale che sia la forma del cumulo (libero, delimitato da reti, bancali, o la classica campana di plastica), è necessario assicurare una buona areazione a tutta la massa organica in trasformazione. Infatti, i microrganismi coinvolti in questo processo sono di tipo aerobico, hanno cioè bisogno di ossigeno. L’ideale, quindi, è non compattare troppo il mucchio, e ogni tanto arieggiarlo con un forcone. Possono essere messi nel cumulo di compostaggio tutti gli scarti dell’orto tranne le piante infestanti salite a seme e gli ortaggi colpiti da alcune malattie incurabili come l’ernia del cavolo. Degli scarti umidi di cucina vanno invece scartati i resti animali di carne o pesce. In questo modo si evitano anche i cattivi odori, aspetto che in un contesto urbano è sicuramente importante.

Il compost va distribuito nell’orto quando è completamente maturo, ovvero quando assume una consistenza uniforme, un colore scuro e i materiali di partenza non sono più riconoscibili. Il compost contiene circa l’1% di azoto contro lo 0,5% del letame bovino, quindi può essere distribuito in dosi inferiori, come 1-2 kg/mq. Contiene in modo equilibrato anche tutti gli elementi richiesti dalle piante ed elencati sopra. In genere il compost che si riesce a produrre raramente basta per tutto l’orto, e diventa quasi sempre necessario integrare con l’acquisto di altri concimi. 



I concimi commerciali, come orientarsi nella scelta



In commercio esistono moltissimi concimi, in sacchi o in flaconi, a seconda che si tratti di prodotti solidi o liquidi. Per orientarsi nella scelta è utile leggere bene che cosa viene riportato sulla confezione, e se si vuole coltivare con metodo biologico, possiamo dare la preferenza a quei prodotti su cui è scritto “ammesso in agricoltura biologica”. 



Concimi solidi



I concimi solidi per la coltivazione biologica in genere si trovano sfusi o in pellets. Questi ultimi sono molto concentrati e si trovano di solito o in sacchi leggeri da 5 kg, che risultano sufficienti per una distribuzione su un orto di 100 mq, o anche da 25 kg, di solito più convenienti per orti più grandi o anche pensando a più cicli di distribuzione. Questi prodotti vanno sparsi a manciate su tutta la superficie, escludendo i vialetti di camminamento che dividono gli spazi di coltivazione.

Sui sacchi sono presenti indicazioni circa l’origine del concime e sulla sua composizione. Per esempio molti concimi derivano da deiezioni animali o anche da scarti di macellazione come farina di corna, zoccoli e ossa, o da scarti vegetali come nel caso della borlanda. Ottimi concimi sono quelli che uniscono materiale organico a farine di roccia, che apportano tanti preziosi microelementi.

L’importante è non distribuirli soltanto nella buchetta del trapianto, perché il nutrimento che contengono deve raggiungere tutto l’apparato radicale delle piante, che sviluppandosi esplora un volume di suolo che va ben oltre quei pochi centimetri cubi della buchetta. L’ideale è fertilizzare tutto lo spazio di coltivazione in modo omogeneo.



Concimi liquidi



I concimi in formato liquido sono comodi soprattutto per irrigare fertilizzando, ovvero per praticare la cosiddetta fertirrigazione. Sono quindi utili durante la primavera e l’estate, come rabbocco di nutrimento alle piante soprattutto nel caso di colture dal ciclo colturale lungo, quali pomodoro, patata, melanzana e altre ancora. Molti di questi prodotti sono a base di farine di sangue, borlande o acidi umici.



Concimi fai da te con le piante



Molte piante come l’ortica, il tarassaco, la consolida e l’equiseto, possono essere impiegate per la preparazione di macerati ad azione fertilizzante.  In primavera si possono trovare facilmente queste essenze, negli incolti o lungo i fossi, e, tenute a macerare per circa una settimana in un secchio d’acqua, diventano ottimi concimi liquidi concentrati. Trascorso questo tempo, devono essere diluiti in altra acqua nel rapporto 1:10, previa filtrazione, e poi usati in breve tempo per fertirrigazione, tenuto conto del fatto che hanno una bassa conservabilità.



malattie parassiti orto



Malattie e parassiti dell'orto



Il tema della difesa dell’orto da malattie e parassiti è estremamente vasto ed importante, ed è soprattutto qui che si gioca una grande differenza tra una coltivazione convenzionale e una coltivazione biologica. 

Considerata la disponibilità attuale di conoscenze e mezzi per un’agricoltura sostenibile di successo, è sicuramente consigliato evitare insetticidi non selettivi e fungicidi sistemici, che provocano effetti negativi sull’ambiente e possono risultare tossici per chi li distribuisce, se non correttamente utilizzati. 

 

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Prevenire le avversità



La prevenzione è un atteggiamento fondamentale nell’ambito della coltivazione biologica. Significa mettere le piante nelle migliori condizioni di evitare attacchi massicci di insetti o funghi patogeni evitando loro i fattori più predisponenti.

In concreto, la prevenzione nell’orto si traduce nelle seguenti pratiche:

  • Rotazioni colturali: l’alternanza nel tempo di ortaggi diversi sugli spazi di coltivazione consente l’interruzione del ciclo di sviluppo di patogeni e parassiti legati a ortaggi specifici.
  • Giusta densità colturale: bisogna evitare trapianti e semine troppo fitte, perché in questa condizione sono più soggette ad attacchi patogeni.
  • Sistema di irrigazione con ala gocciolante, evitando l’aspersione: la parte aerea degli ortaggi non dovrebbe mai essere bagnata durante le irrigazioni. Bisogna invece bagnare il terreno in prossimità delle radici. Il microclima umido su steli e foglie, infatti, favorisce la penetrazione dei funghi patogeni nei tessuti vegetali.
  • Non concimare troppo: piante troppo concimate sono meno resistenti, soprattutto se l’eccesso è quello di azoto.
  • Favorire la presenza di insetti e di altri animali utili: la presenza di fiori, piante aromatiche, cespugli e siepi attorno all’orto aiuta molto nella presenza di animali antagonisti di quelli nocivi. Per esempio, possono esserci insetti che si cibano di insetti dannosi, o uccelli che si cibano delle larve di questi ultimi o i ricci che mangiano le lumache. La biodiversità in un ambiente riveste un ruolo fondamentale per il suo equilibrio ecologico. La lotta biologica vera e propria, che consiste nel lancio di insetti antagonisti per ridurre la popolazione di un insetto dannoso, trova impiego in produzioni estese e nelle serre, mentre in un piccolo orto non è molto efficace in quanto questi insetti tenderebbero a disperdersi facilmente altrove.



I corroboranti



Per corroboranti si intende, tecnicamente, quei prodotti che potenziano le difese naturali dei vegetali e che non sono fitofarmaci. Infatti, per il loro utilizzo non è necessario essere in possesso del “patentino” neanche se si è agricoltori professionisti. L’uso dei corroboranti è preventivo e richiede una certa costanza, ma l’aspetto positivo è che in un orto pieno di verdure diverse è possibile utilizzare anche lo stesso corroborante per tutte, con un grande vantaggio in termini pratici.

Tra i corroboranti figurano, ad esempio:

  • Le farine di roccia come zeolite e caolino: entrambi si sciolgono in acqua e, irrorati sulle colture, vi creano una patina sottile. La zeolite aiuta i vegetali a resistere alle malattie fungine perché con la sua struttura microgranulare assorbe l’umidità presente e toglie così le condizioni favorevoli ai patogeni; inoltre provoca un effetto abrasivo nei confronti degli insetti. Anche il caolino forma un velo che ostacola gli insetti e inoltre protegge gli ortaggi dalle scottature in estate.
  • Propoli: la propoli viene prodotta dalle api e trova uso come corroborante in soluzione idroalcolica, da usare per esempio dopo le potature delle piante da frutto come disinfettante naturale, ma anche nell’orto come preventivo da malattie e parassiti.
  • Distillato di legno: deriva dalla linfa del legno e potenzia le difese delle piante dalle avversità e stimola l’apparato radicale.
  • Sapone molle: si utilizza soprattutto in presenza di afidi, mosche bianche e tripidi, poiché pur non essendo un insetticida, ha efficacia nella lotta a questi parassiti.
  • Bicarbonato di sodio: come il classico bicarbonato che si usa in cucina, è efficace nel caso di oidio (mal bianco), patologia molto frequente in estate su zucche, zucchine e cetrioli.



Estratti fai da te



L’estratto di ortica, preparato come il macerato fertilizzante, ma tenuto solo un giorno a macerare, trova impiego non diluito come preventivo verso gli attacchi degli afidi. Anche l’estratto di aglio e di peperoncino piccante svolgono la medesima funzione. Il macerato di equiseto, invece, aiuta le piante nella prevenzione delle patologie fungine.



L’uso dei biostimolanti



I biostimolanti sono prodotti che stimolano la crescita delle piante, non essendo però concimi e neanche fitofarmaci. Stimolano la crescita complessiva e in certi casi proteggono in modo naturale le piante dagli attacchi parassitari. E’ il caso, ad esempio, delle micorrize, una tipica simbiosi tra funghi benefici e le radici delle piante, simbiosi che viene sfruttata per la produzione di sostanze commerciali che aiutano le piante nello sviluppo radicale, per un migliore assorbimento di elementi nutritivi e di acqua. I prodotti a base di micorrize sono in formato granulare o liquido e possono essere usati sia alla semina o trapianto sia successivamente.



La nuova frontiera: gli insetti Utili



L’aumento dell’utilizzo degli insetti utili è determinato dall’aumento della coscienza sulla salvaguardia dell’ambiente. Conoscere questa pratica è importante per poterla consigliare, soprattutto perché non ci sono risvolti negativi, nell’utilizzo degli insetti utili in agricoltura e tantomeno nell’orto domestico.

Oggi in commercio sono disponibili quasi tutti i predatori dei parassiti che attaccano l’orto domestico, ed il loro utilizzo è veramente semplice ed innocuo.



Fungicidi e insetticidi a basso impatto ambientale



Qualora l’uso di tutte le tecniche preventive e dei corroboranti non risultasse sufficiente, si potrebbe sempre ricorrere a prodotti a basso impatto ambientale per i trattamenti fitosanitari. L’etichetta del prodotto commerciale acquistato riporta l’elenco di tutte le avversità e le colture per le quali è registrato e quindi utilizzabile.

Tra i prodotti più noti per l’orto biologico, vi sono:

  • Prodotti a base di rame, che ha un effetto bloccante verso note patologie come la peronospora, che colpisce molto pomodoro e patata, ma anche altri ortaggi, l’aternaria, la cercosporiosi e altre ancora.
  • Ampelomyces quisqualis: fungo antagonista utilizzabile, al posto dello zolfo, nella difesa dall’odio delle cucurbitacee (zucche, zucchine, cetrioli).
  • Bacillus thuringiensis: bacillo con cui viene preparato un bioinsetticida molto selettivo, che uccide le larve di molti lepidotteri dannosi risparmiando tutti gli insetti innocui. Per esempio è registrato contro la nottua e la tignola del pomodoro, contro la piralide del mais che attacca anche i fagiolini, contro le nottue dei cavoli ecc.
  • Azadiractina: deriva dall’olio dei semi di neem, trova uso contro afidi di vari ortaggi, contro gli aleurodidi (mosche bianche), nottue, tripidi, larve giovani della dorifora della patata.
  • Spinosad: bioinsetticida a base di tossine di un batterio, è molto valido ad esempio nella lotta alla dorifora della patata, il parassita più temuto su questa coltura, e che attacca facilmente anche la melanzana.
  • Beauveria bassiana: fungo antagonista utilizzato come bioinsetticida efficace contro la dorifora e altri coleotteri, contro vari lepidotteri, afidi e altro ancora.



Da quanto visto sopra, è evidente che possiamo difendere l’orto con tanti mezzi e prodotti biodegradabili e non inquinanti, arrivando ad un buon raccolto di verdura sana e genuina. Importanti sono la costanza, perché la prevenzione richiede tempo e attenzioni durante tutta la fase di coltivazione, e anche l’accettazione che un orto biologico possa non essere sempre perfetto e che qualche pianta qua e là venga comunque attaccata.



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