Come riconoscere le malattie della vite?

Pubblicato il: 22/11/2024 10:40:23
Categorie: Cronologia , Vite

Indice

Quali sono le principali malattie della vite? 

Combattere lo scafoideo e la flavescenza dorata

Filossera della vite: un'invasione silenziosa

Oidio della vite: il "mal bianco"

Botrite della vite: la muffa grigia

Erinosi della vite: l'attacco dell'acaro

Peronospora della vite: il nemico più temuto

Come si curano le malattie della vite? 

FAQ: Domande frequenti sulle malattie della vite

Malattie della vite: come riconoscerle e curarle - Guida

La vite è una pianta straordinaria e fondamentale per la produzione di vino, ma è anche molto sensibile a diverse malattie. Riconoscere tempestivamente i sintomi di queste patologie è essenziale per proteggere il vigneto e garantire un raccolto sano e abbondante. In questa guida completa, esploreremo le principali malattie della vite, come identificarle e i metodi per combatterle. Nello specifico parleremo di uva da tavola.

 

Quali Sono le Principali Malattie della Vite?

Le malattie della vite rappresentano una delle principali sfide per i viticoltori, influendo negativamente sulla salute delle piante, sulla qualità del raccolto e, di conseguenza, sulla produzione di vino. Di seguito analizziamo in dettaglio le malattie più comuni, spiegandone le cause, i sintomi e le conseguenze.

Combattere lo scafoideo e la flavescenza dorata

La flavescenza dorata è una grave minaccia per i vigneti, causata dalla diffusione dello scafoideo (Scaphoideus titanus). Per contrastare efficacemente questa malattia, è fondamentale adottare strategie di difesa basate sul monitoraggio e sui trattamenti mirati, con la possibilità di scegliere tra soluzioni convenzionali e biologiche.

Monitoraggio e trappole cromotropiche

Il primo passo nella lotta contro lo scafoideo è il monitoraggio. Le trappole cromotropiche gialle consentono di:

  • Individuare gli esemplari adulti volanti.
  • Valutare l’efficacia dei trattamenti.
  • Monitorare ingressi da vigneti limitrofi.

All’inizio della stagione è utile ispezionare la pagina inferiore delle foglie, in particolare sui polloni, per intercettare le forme giovanili dello scafoideo.

Strategie di trattamento: insetticidi convenzionali e biologici

Esistono due approcci principali per gestire le popolazioni di scafoideo: l’uso di insetticidi sintetici/convenzionali o di prodotti biologici.

Trattamenti con insetticidi sintetici

Gli interventi con insetticidi convenzionali devono essere pianificati in base all'altitudine del vigneto, rispettando le seguenti epoche:

Fino a 400 m:

  • Primo trattamento: 15-22 giugno.
  • Secondo trattamento: 7-10 giorni dopo.

Tra 400 e 800 m:

  • Primo trattamento: 22-29 giugno.
  • Secondo trattamento: 7-10 giorni dopo.

Oltre 800 m:

  • Primo trattamento: 29 giugno-6 luglio.
  • Secondo trattamento: 7-10 giorni dopo.

È consigliabile alternare l’uso di Sivanto Prime e Epik, due insetticidi con principi attivi differenti, per ridurre il rischio di resistenze e garantire una protezione più efficace.

In entrambi i casi, si consiglia di aggiungere Control DMP e Inex-A alla miscela. Questi prodotti migliorano l’efficacia degli interventi, ottimizzando l’adesione e la distribuzione dei trattamenti sulla vegetazione.

Trattamenti con insetticidi biologici

Per chi preferisce una gestione biologica, il Limocide Manica, a base di olio essenziale di arancio dolce, rappresenta un’ottima alternativa. Tuttavia, richiede un numero maggiore di applicazioni rispetto agli insetticidi convenzionali.

Epoche consigliate per i trattamenti biologici:

Fino a 400 m:

  • Primo trattamento: 12-17 giugno.
  • Secondo trattamento: 7-10 giorni dopo.
  • Terzo trattamento: 15 giorni dopo il secondo.

Tra 400 e 800 m:

  • Primo trattamento: 17-22 giugno.
  • Secondo trattamento: 7-10 giorni dopo.
  • Terzo trattamento: 15 giorni dopo il secondo.

Oltre 800 m:

  • Primo trattamento: 22-27 giugno.
  • Secondo trattamento: 7-10 giorni dopo.
  • Terzo trattamento: 15 giorni dopo il secondo.

 

La scelta tra strategia convenzionale e biologica dipende dalle esigenze del vigneto e dall’approccio gestionale. Gli insetticidi sistemici come Sivanto Prime e Epik, se alternati, offrono una protezione duratura ed efficace contro infestazioni elevate. I prodotti biologici, come il Limocide Manica, sono una soluzione sostenibile che richiede maggiore frequenza di intervento.

Un monitoraggio accurato con trappole cromotropiche, l'alternanza di principi attivi (per l'agricoltura convenzionale) e l'aggiunta di Control DMP e Inex-A sono elementi essenziali per garantire il successo nella difesa del vigneto, indipendentemente dalla strategia scelta.


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Filossera della vite: un'invasione silenziosa

La lotta contro la fillossera della vite: strategie e consigli agronomici

La fillossera della vite (Daktulosphaira vitifoliae) rappresenta una sfida emergente per la viticoltura italiana. Questo parassita, noto per i danni devastanti causati alle radici delle viti europee nel XIX secolo, sta riemergendo in alcune aree, richiedendo un approccio mirato e integrato per limitarne l’impatto.

Identificazione e ciclo biologico

La fillossera è un insetto fitomizo che si nutre della linfa delle radici e, in alcuni casi, delle foglie della vite. Sulle radici, causa la formazione di nodosità e tuberosità, compromettendo la capacità della pianta di assorbire acqua e nutrienti. Sulle foglie può formare galle, sebbene questa manifestazione sia più comune in viti americane.

Strategie di difesa

Ad oggi, la gestione della fillossera si basa principalmente su interventi chimici, dato che approcci biologici e varietà di portinnesti resistenti hanno mostrato risultati limitati.

Lotta chimica: prodotti e modalità d’uso

Tra i principi attivi registrati per il controllo della fillossera su vite, i più efficaci sono acetamiprid e spirotetramat. Tra questi, Epik SL, a base di acetamiprid, si distingue per la sua efficacia contro la fillossera e per la selettività nei confronti degli insetti utili, rendendolo un’opzione strategica soprattutto in fase di pre-fioritura.

  • Epoca di trattamento: Il momento ideale per intervenire è quando i germogli della vite raggiungono una lunghezza di circa 10 cm, solitamente tra la fine di aprile e la metà di maggio, a seconda delle condizioni climatiche e dell’area geografica.
  • Dosaggio: Si consiglia un’applicazione di 1,5-2 litri per ettaro, con la dose inferiore per vigneti giovani e la dose superiore per impianti maturi o in presenza di forti infestazioni. Il trattamento va effettuato alla comparsa delle prime galle.

Epik SL è inoltre efficace contro altri insetti chiave della vite, come lo scafoideo, la Drosophila suzukii, i tripidi e la cocciniglia farinosa, rendendolo un alleato versatile per il viticoltore.

Migliorare l'efficacia dei trattamenti

Per ottimizzare l’efficacia degli interventi chimici, è altamente consigliato aggiungere Control DMP e Inex-A alla miscela. Questi coadiuvanti migliorano l'adesione del prodotto alle superfici fogliari e ne aumentano la penetrazione nei tessuti, garantendo una protezione più duratura e uniforme.

 

La gestione della fillossera richiede un approccio integrato, combinando monitoraggio, trattamenti chimici mirati e pratiche agronomiche preventive. Mentre il miglioramento genetico dei portinnesti resistenti rappresenta una soluzione a lungo termine, nell’immediato l’uso di prodotti come Epik SL, associato a coadiuvanti come Control DMP e Inex, rimane la strategia più efficace per proteggere i vigneti italiani da questo insidioso parassita.

Oidio della vite: il "mal bianco"

L'oidio della vite , noto anche come "mal bianco", è una delle principali malattie fungine che colpiscono la vite, causando danni significativi alla produzione e alla qualità dell'uva. Per contrastare efficacemente questa patologia, esistono soluzioni innovative e a basso impatto ambientale, ideali sia per l'agricoltura biologica che per quella integrata.

Prodotti contro l'oidio della vite:

  1. Heliosoufre S: Fungicida e acaricida a base di zolfo con aggiunta di alcoli terpenici. Questa formulazione migliora l'adesività e la persistenza del prodotto sulla vegetazione, riducendo i rischi di fitotossicità. Lo zolfo agisce principalmente contro il micelio e le spore dell'oidio, penetrando nelle cellule fungine e alterando processi vitali del patogeno.
  2. Vitikappa: Fungicida di contatto a base di bicarbonato di potassio, con attività preventiva e curativa. Il prodotto provoca lo scoppio e il disseccamento delle ife fungine, portando al collasso del micelio dell'oidio. Vitikappa® è particolarmente indicato in miscela o alternanza con altri fitofarmaci per prevenire l'insorgenza di resistenze.
  3. AQ 10 WG: Fungicida microbiologico a base del fungo antagonista Ampelomyces quisqualis ceppo M10. Questo biofungicida parassitizza il micelio dell'oidio, riducendo l'inoculo del patogeno. È efficace sia in prefioritura che dopo l'invaiatura, senza lasciare residui che possano interferire con la vinificazione.

 

Strategia di applicazione consigliata:

  • Fasi iniziali (prefioritura): Utilizzare AQ 10 WG per ridurre l'inoculo primario dell'oidio.
  • Fasi centrali del ciclo vegetativo: Applicare Heliosoufre S per proteggere la vite durante le fasi di maggiore suscettibilità all'oidio.
  • Fasi finali (pre-raccolta): Impiego di Vitikappa per garantire una protezione efficace senza lasciare residui, assicurando una produzione di qualità.

Questa combinazione di prodotti consente una gestione integrata dell'oidio della vited, riducendo l'uso di fungicidi chimici e promuovendo pratiche agricole sostenibili. L'approccio proposto si allinea con le più recenti direttive in materia di agricoltura sostenibile, offrendo soluzioni efficaci e rispettose dell'ambiente. 

Botrite della vite: la muffa grigia

La botrite della vite, comunemente nota come muffa grigia, è una patologia fungina causata da Botrytis cinerea che compromette la qualità e la quantità della produzione viticola. Per contrastare efficacemente questa malattia, sono disponibili diverse soluzioni, sia di origine naturale che chimica.

Soluzioni a base di zeolite

La zeolite, in particolare la clinoptilolite, è un minerale naturale utilizzato come ammendante nei vigneti. La sua applicazione migliora la capacità di ritenzione idrica e lo scambio cationico del suolo, influenzando positivamente la fertilità chimica e biochimica. Inoltre, la zeolite contribuisce a regolare i livelli di umidità sulla pianta, creando un ambiente sfavorevole allo sviluppo della botrite. Un esempio di prodotto a base di zeolite è Zeolite 95 Serbios, che può essere utilizzato fino al momento del raccolto senza lasciare residui pericolosi.

Soluzioni biologiche

Per una gestione sostenibile della botrite, suggeriamo prodotti come il Serenade Aso, un fungicida e battericida di origine naturale a base del batterio Bacillus subtilis ceppo QST 713. Questo prodotto è efficace nel controllo della botrite e del marciume acido, grazie alla sua capacità di competere con i patogeni per spazio e nutrienti, oltre a stimolare le difese naturali della pianta. Serenade Aso può essere applicato in diverse fasi fenologiche della vite, inclusa la pre-raccolta, senza lasciare residui sulle uve.

Soluzioni chimiche

Per un controllo più incisivo della botrite, Teldor Plus è un fungicida a base di fenexamide. Questo prodotto è estremamente efficace e persistente, ideale per applicazioni in fase di pre-chiusura del grappolo. Per una strategia integrata, si consiglia l'uso combinato di Teldor PlusSerenade Aso, sfruttando le caratteristiche complementari dei due prodotti per una protezione ottimale del vigneto.

Strategia di applicazione consigliata

  • Fase di pre-chiusura del grappolo: Applicare Teldor Plus per una protezione efficace contro la botrite.
  • Fase di invaiatura fino alla pre-raccolta: Utilizzare Serenade Aso per continuare la difesa senza residui, beneficiando anche dell'attività contro il marciume acido.

Questa combinazione di soluzioni consente una gestione integrata della botrite, riducendo l'uso di fungicidi chimici e promuovendo pratiche agricole sostenibili. L'approccio proposto si allinea con le più recenti direttive in materia di agricoltura sostenibile, offrendo soluzioni efficaci e rispettose dell'ambiente.

Erinosi della vite: l'attacco dell'acaro

L’erinosi della vite, causata dall’acaro Colomerus vitis, è una fitopatia che provoca alterazioni caratteristiche sulle foglie e sui germogli della vite. Sebbene i danni economici siano generalmente limitati, infestazioni massicce possono compromettere la fotosintesi e lo sviluppo della pianta, richiedendo interventi mirati.

Sintomi

L’erinosi si manifesta principalmente sulle foglie, con la comparsa di galle o bollosità sulla pagina superiore e una fitta lanuggine biancastra o rossastra sulla pagina inferiore. Nei casi più gravi, possono essere colpiti anche germogli e grappoli, causando deformazioni e una riduzione della qualità della produzione.

Ciclo biologico

L’acaro Colomerus vitis trascorre l’inverno nascosto nelle gemme e diventa attivo in primavera, quando inizia a nutrirsi dei tessuti giovani della vite. Le femmine depongono le uova sulle foglie, e le nuove generazioni continuano a infestare la pianta per tutta la stagione vegetativa.

Strategie di difesa

La gestione dell’erinosi richiede un approccio integrato che combini pratiche agronomiche preventive e trattamenti specifici.

Prevenzione agronomica

  • Potature mirate: Rimuovere e distruggere i tralci infestati durante l’inverno per ridurre l’inoculo iniziale.
  • Gestione del vigore della pianta: Mantenere un buon equilibrio vegeto-produttivo per ridurre la suscettibilità della vite agli attacchi.

Trattamenti chimici

In caso di forti infestazioni, è necessario intervenire con acaricidi specifici. Tra i prodotti più efficaci:

  • Zolfo micronizzato: Utilizzato in primavera, lo zolfo ha un’azione acaricida preventiva e curativa, risultando particolarmente utile nelle prime fasi di sviluppo dell’infestazione.

Consigli pratici

  • Epoca di trattamento: Intervenire precocemente, alla comparsa dei primi sintomi, è fondamentale per evitare che l’infestazione si estenda.
  • Coadiuvanti: Aggiungere Control DMP e Inex-A ai trattamenti per migliorare l’adesione e la distribuzione dei prodotti sulla vegetazione.
  • Monitoraggio costante: Controllare regolarmente lo stato delle foglie per individuare i primi segni dell’infestazione.

Peronospora della vite: il nemico più temuto

La peronospora della vite

La peronospora della vite, causata dal fungo Plasmopara viticola, è una delle malattie più gravi per il vigneto, in grado di compromettere severamente la produzione. Questa patologia colpisce soprattutto in condizioni di alta umidità e temperature moderate, rendendo indispensabile una gestione preventiva e tempestiva.

Sintomi

La peronospora si manifesta con i seguenti sintomi principali:

  • Foglie: Comparsa di macchie giallastre (macchie d’olio) sulla pagina superiore, spesso accompagnate da una muffa biancastra sulla pagina inferiore.
  • Germogli: Deformazioni e necrosi dei giovani tralci.
  • Grappoli: Muffa bianca che avvolge gli acini, portando al loro disseccamento e caduta.

Ciclo biologico

Il fungo Plasmopara viticola sverna come oospora nel terreno o nei residui vegetali. In primavera, con piogge abbondanti e temperature superiori ai 10°C, rilascia zoospore che infettano la vite. La malattia si diffonde poi tramite pioggia e vento, sviluppandosi in modo esplosivo in condizioni di alta umidità.

Strategie di difesa

La gestione della peronospora richiede un approccio integrato che includa pratiche agronomiche, trattamenti chimici e biologici.

Prevenzione agronomica

  • Rimozione dei residui colturali: Eliminare foglie e tralci infetti per ridurre il potenziale d’inoculo.
  • Gestione della chioma: Favorire una buona circolazione d’aria tra i filari e limitare l’umidità.
  • Drenaggio del suolo: Evitare ristagni d’acqua che favoriscono la germinazione delle oospore.

Trattamenti chimici

I trattamenti fungicidi rappresentano il cardine della lotta alla peronospora. Tra i prodotti disponibili:

  • Rameici: Ideali per la prevenzione, soprattutto in agricoltura biologica. La poltiglia bordolese è una delle formulazioni più utilizzate.
  • Fungicidi sistemici: A base di fosetil-alluminio, garantiscono una protezione interna alla pianta, agendo anche contro infezioni già in corso.
  • Prodotti combinati: Miscugli di principi attivi (es. zolfo + rame) per una protezione più completa.

Soluzioni biologiche

Coadiuvanti

L’uso di Control DMP e Inex-A migliora l’efficacia dei trattamenti, assicurando una distribuzione uniforme del prodotto e un’adesione ottimale alle superfici fogliari.

Come si Curano le Malattie della Vite?

Curare le malattie della vite richiede un approccio sistematico che combina prevenzione, diagnosi tempestiva e interventi specifici. La gestione integrata delle patologie consente di preservare la salute delle piante, garantendo una produzione di qualità. Di seguito esploriamo in dettaglio le strategie più efficaci per trattare e contenere le principali malattie della vite.

1. Prevenzione: il primo passo verso un vigneto sano

La prevenzione è la strategia più efficace e meno invasiva per ridurre il rischio di insorgenza di malattie. Si tratta di adottare pratiche agronomiche e scelte colturali mirate a rafforzare la pianta e ridurre le condizioni favorevoli allo sviluppo di agenti patogeni.

Buone pratiche di prevenzione:

  • Scegliere varietà resistenti: Alcuni vitigni mostrano una maggiore tolleranza a specifiche malattie, come la peronospora e l’oidio.
  • Utilizzare portainnesti resistenti: I portainnesti americani, ad esempio, sono immuni alla filossera e riducono il rischio di attacchi.
  • Potature mirate: Mantenere una chioma arieggiata e ben illuminata riduce l’umidità, ostacolando la proliferazione di funghi come l’oidio e la botrite.
  • Gestione del suolo: Migliorare la struttura del terreno con tecniche come il drenaggio o l'aggiunta di materia organica limita le condizioni favorevoli per la peronospora.
  • Rimozione dei residui vegetali: Foglie infette e resti di potatura possono essere un serbatoio per spore fungine; eliminarli riduce il rischio di reinfezione.

2. Monitoraggio regolare e diagnostica precoce

Un vigneto sano richiede un’attenta osservazione da parte del viticoltore. Monitorare regolarmente lo stato delle piante permette di rilevare i primi sintomi di malattia e di intervenire rapidamente, minimizzando i danni.

Strumenti e tecniche per il monitoraggio:

  • Ispezione visiva: Controllare periodicamente foglie, grappoli, tralci e radici per individuare segni di malattia (macchie, muffe, deformazioni).
  • Trappole per insetti: Monitorare la presenza di insetti vettori, come la cicalina della flavescenza dorata, aiuta a prevenire la diffusione della malattia.
  • Analisi di laboratorio: Nei casi più complessi, campioni di foglie o grappoli possono essere analizzati per identificare l’agente patogeno.

3. Trattamenti chimici e biologici: agire in modo mirato

Quando una malattia viene diagnosticata, è fondamentale intervenire tempestivamente con i trattamenti adeguati. Esistono diverse opzioni, che vanno dai prodotti chimici ai metodi biologici più sostenibili.

Trattamenti chimici

I trattamenti chimici sono spesso indispensabili per gestire patologie gravi o avanzate. Tuttavia, è importante utilizzarli in modo responsabile per evitare problemi di resistenza e impatti negativi sull'ambiente.

Principali trattamenti:

  • Fungicidi sistemici: Vengono assorbiti dalla pianta e agiscono contro patogeni come peronospora, oidio e botrite.
  • Fungicidi di contatto: Creano una barriera protettiva sulla superficie della pianta, prevenendo l’insediamento di spore fungine.
  • Insetticidi specifici: Utili per eliminare insetti vettori come la cicalina (flavescenza dorata) o gli acari (erinosi).

Buone pratiche per l’uso dei trattamenti chimici:

  • Seguire rigorosamente le dosi e i tempi indicati sull’etichetta del prodotto.
  • Alternare principi attivi per evitare l’insorgenza di resistenze nei patogeni.
  • Rispetto del periodo di carenza per evitare residui di pesticidi sull'uva.

Trattamenti biologici

I trattamenti biologici rappresentano un’alternativa sostenibile per il controllo delle malattie, particolarmente apprezzata nei vigneti biologici.

Esempi di trattamenti biologici:

  • Rame e zolfo: Tradizionalmente utilizzati per il controllo di peronospora e oidio, sono efficaci e consentiti in agricoltura biologica.
  • Preparati a base di microrganismi antagonisti: Funghi o batteri benefici possono contrastare i patogeni. Ad esempio, Trichoderma spp. è utilizzato per ridurre l’incidenza di botrite.
  • Oli vegetali e estratti naturali: Alcuni prodotti, come l'olio di neem, possono ridurre la popolazione di acari e insetti dannosi.

4. Tecniche di gestione integrata

La gestione integrata delle malattie combina tecniche preventive, monitoraggio e trattamenti mirati, riducendo l’impatto ambientale e migliorando l’efficacia delle misure adottate.

Esempi di strategie integrate:

  • Utilizzare trattamenti chimici solo nei momenti di maggiore rischio, basandosi su modelli previsionali e condizioni climatiche.
  • Integrare la lotta biologica con la chimica, ad esempio alternando fungicidi sintetici e soluzioni a base di rame.
  • Favorire la biodiversità nel vigneto, piantando siepi e fiori per attirare insetti utili che combattono naturalmente i parassiti.

5. Misure obbligatorie e di contenimento

In caso di malattie da quarantena, come la flavescenza dorata, è necessario adottare misure imposte dalle autorità competenti. Queste possono includere:

  • Estirpazione delle piante infette: È obbligatoria per evitare la diffusione del fitoplasma.
  • Trattamenti obbligatori contro la cicalina: Devono essere effettuati sull’intero vigneto.
  • Isolamento delle aree infette: Riduce il rischio di trasmissione ad altre zone.

6. Approfondimenti sull’uso della tecnologia

La tecnologia sta rivoluzionando il modo in cui i viticoltori curano le malattie della vite. Droni, sensori e software per l’analisi dei dati possono aiutare a rilevare precocemente i problemi e ottimizzare i trattamenti.

Vantaggi della tecnologia:

  • Monitoraggio continuo delle condizioni del vigneto.
  • Diagnosi precoce grazie a immagini multispettrali.
  • Dosaggio preciso dei prodotti fitosanitari, riducendo sprechi e impatti ambientali.

Curare le malattie della vite non significa solo reagire ai problemi, ma adottare un approccio proattivo e sostenibile. La combinazione di prevenzione, monitoraggio e interventi mirati consente di proteggere il vigneto e assicurare un raccolto di qualità, rispettando al tempo stesso l’ambiente.

Combattere le malattie della vite è un processo continuo che richiede attenzione, conoscenza e impegno. Ogni intervento deve essere pianificato con cura, bilanciando la necessità di proteggere il raccolto con il rispetto dell’ambiente. Solo attraverso un approccio integrato e sostenibile è possibile garantire un vigneto sano e produttivo nel tempo.

Ricorda: un vigneto sano è il risultato di attenzione costante e cure adeguate. Non sottovalutare mai i primi segnali di una possibile malattia!

FAQ: Domande Frequenti sulle Malattie della Vite

Quali sono le principali malattie della vite?

  • Le principali malattie della vite includono:
  • Flavescenza dorata (fitoplasma trasmesso da cicaline).
  • Filossera (parassita delle radici).
  • Oidio (fungo con patina bianca).
  • Botrite (muffa grigia sui grappoli).
  • Erinosi (causata da acari).
  • Peronospora (macchie oleose e muffa bianca).

Come riconoscere la malattia della vite?

  • Ogni malattia ha sintomi specifici, come ingiallimenti, muffe, macchie sulle foglie o deformazioni. Un monitoraggio regolare è essenziale per individuare i primi segnali.

Come si curano le malattie della vite?

  • Si curano con un approccio integrato che include prevenzione, trattamenti chimici o biologici, gestione del microclima del vigneto e rafforzamento delle difese naturali della pianta.

Quando fare i trattamenti alla vite?

  • I trattamenti si eseguono nei momenti critici, come durante la fioritura, l’allegagione e la maturazione, e in base alle condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo delle malattie.

Come combattere le malattie della vite?

  • La lotta alle malattie si basa su prevenzione, monitoraggio, trattamenti mirati e tecniche di gestione integrata, come il controllo biologico dei parassiti e l’uso di tecnologie avanzate.

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