Pianta di mimosa: come proteggerla in inverno
Pubblicato il:
10/02/2025 12:16:04
Categorie:
Cronologia
, Ornamentali
Indice
Quali sono i rischi per la mimosa in inverno?
Come proteggere la mimosa in inverno
Malattie e parassiti della mimosa
Domande frequenti sulla mimosa
La pianta di mimosa è un albero dal grande valore ornamentale grazie ai suoi fiori gialli profumati che colorano i giardini alla fine dell’inverno. Tuttavia, la mimosa albero può soffrire le basse temperature, soprattutto nelle zone con inverni rigidi. Proteggere correttamente la pianta di mimosa in inverno è fondamentale per garantirne una crescita sana e rigogliosa.
Quali sono i rischi per la mimosa in inverno?
La mimosa è una pianta sensibile al gelo, specialmente se coltivata in climi freddi. Temperature inferiori ai -5°C possono causare danni alle foglie e ai rami, mentre gelate prolungate possono compromettere l'intera pianta.
Alcuni segnali di sofferenza invernale della mimosa includono:
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Foglie ingiallite o bruciate dal freddo, spesso con segni di necrosi sui bordi.
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Rallentamento della crescita, con la pianta che appare debole e meno vigorosa.
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Rami che si seccano progressivamente, partendo dalle estremità.
-
Fioritura ridotta o assente nella stagione successiva a causa dello stress subito.
Per evitare questi problemi, è importante adottare strategie di protezione specifiche in base alla modalità di coltivazione della mimosa.
Come proteggere la mimosa in inverno
1. Protezione della mimosa in piena terra
Se hai una mimosa albero coltivata in giardino, puoi adottare alcune strategie per proteggerla dal freddo:
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Pacciamatura: Coprire la base della pianta con paglia, corteccia di pino, foglie secche o tessuti di juta aiuta a isolare le radici e a prevenire i danni da gelo. Uno strato di almeno 5-10 cm di pacciamatura è consigliato per garantire un'efficace protezione termica.
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Copertura con tessuto non tessuto: Avvolgere la chioma con teli traspiranti protegge i rami e le foglie dalle gelate più intense, permettendo alla pianta di mantenere una temperatura più stabile.
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Irrigazione controllata: Durante l'inverno la mimosa va annaffiata con moderazione, evitando ristagni idrici che potrebbero provocare marciumi radicali. È preferibile irrigare nelle ore più calde della giornata per evitare che l'acqua gelata danneggi le radici.
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Protezione dal vento: Il vento freddo può amplificare gli effetti del gelo, quindi se possibile posizionare la mimosa in un'area riparata o utilizzare barriere frangivento come siepi o teli protettivi.
2. Protezione della mimosa in vaso
Le mimose in vaso sono più vulnerabili alle basse temperature rispetto a quelle in piena terra, poiché le radici non sono protette dal terreno e possono subire sbalzi termici maggiori. Per difendere la tua mimosa in vaso dal freddo:
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Spostare il vaso in un luogo riparato, come una serra, una veranda luminosa o un angolo protetto del balcone. Se non è possibile spostarla, posizionarla vicino a un muro che possa riflettere il calore.
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Avvolgere il vaso con materiali isolanti come juta, polistirolo o tessuto non tessuto per proteggere le radici dal gelo e ridurre la dispersione termica.
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Sollevare il vaso da terra, appoggiandolo su uno spessore di legno o su un tappetino isolante per evitare il contatto diretto con superfici fredde.
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Ridurre le annaffiature, evitando di bagnare il terreno quando le temperature scendono sotto lo zero, per scongiurare il congelamento dell’acqua attorno alle radici.
Malattie e parassiti della mimosa
Anche se la mimosa è una pianta resistente, può essere soggetta a diverse malattie e parassiti che ne compromettono la salute e la fioritura.
Malattie comuni della mimosa
Marciume radicale
Come riconoscerlo e combatterlo
Il marciume radicale è una delle patologie più comuni e pericolose per la mimosa, soprattutto durante la stagione invernale. Questa malattia è causata da funghi patogeni del terreno, come Phytophthora e Pythium, che attaccano le radici, compromettendo il sistema radicale e la salute generale della pianta. Se non trattato in tempo, può portare al deperimento e alla morte della pianta.
Sintomi del marciume radicale della mimosa
Riconoscere i sintomi del marciume radicale nelle prime fasi è fondamentale per evitare danni irreversibili. Ecco i segnali più comuni:
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Ingiallimento e appassimento delle foglie, nonostante un’irrigazione regolare.
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Crescita rallentata o blocco dello sviluppo della pianta.
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Radici scure e molli, spesso accompagnate da un cattivo odore.
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Marciume del colletto e perdita di consistenza dei tessuti alla base della pianta.
Cause del marciume radicale
Le cause principali del marciume radicale sono legate a condizioni ambientali sfavorevoli e cattive pratiche colturali:
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Terreno poco drenante, che favorisce il ristagno idrico.
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Irrigazioni eccessive durante i mesi freddi.
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Temperature fresche e scarsa ventilazione del suolo.
Prevenzione e trattamento del marciume radicale
1. Prevenire è meglio che curare
La prevenzione è la chiave per evitare il marciume radicale:
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Assicurarsi che il terreno sia ben drenato, aggiungendo sabbia o materiale drenante se necessario.
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Ridurre le irrigazioni durante l’inverno, evitando ristagni d’acqua.
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Evitare di bagnare direttamente il colletto della pianta.
2. Utilizzo di Micosat F Uno Mini
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Per combattere il marciume radicale e migliorare la salute del terreno, si consiglia l’utilizzo di Micosat F Uno Mini, un prodotto a base di micorrize e batteri utili che agiscono come biostimolanti e antagonisti dei funghi patogeni del suolo.
Benefici di Micosat F Uno Mini:
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Migliora la struttura e la fertilità del terreno.
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Stimola la crescita radicale, rendendo la pianta più resistente agli stress.
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Riduce la proliferazione dei patogeni, creando un ambiente sfavorevole per funghi come Phytophthora e Pythium.
Modalità di utilizzo:
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Applicare Micosat F Uno Mini direttamente nel terreno intorno alla pianta.
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Ripetere il trattamento ogni 6-8 settimane per garantire un’azione continua.
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In caso di piante già colpite, associare il trattamento a una riduzione dell’umidità del terreno.
3. Migliorare le difese della pianta
Oltre a utilizzare Micosat F Uno Mini, è utile adottare pratiche colturali che potenzino la resistenza della mimosa:
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Integrare nel terreno ammendanti ricchi di calcio e potassio per migliorare la lignificazione dei tessuti.
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Effettuare pacciamature con materiale drenante per mantenere il terreno più asciutto.
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Monitorare costantemente la salute delle radici, soprattutto durante i mesi più freddi.
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Antracnosi della mimosa
Come riconoscerla e combatterla
L’antracnosi è una malattia fungina che colpisce la mimosa, causando danni significativi alle foglie, ai rami e talvolta anche ai fiori. È favorita da condizioni di umidità elevata e temperature miti, ed è particolarmente pericolosa durante i mesi più piovosi. Se non trattata tempestivamente, l’antracnosi può indebolire la pianta, compromettendo la sua salute e il suo sviluppo.
Sintomi dell’antracnosi della mimosa
Riconoscere i sintomi dell’antracnosi nelle prime fasi è essenziale per evitare la diffusione dell’infezione:
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Macchie scure o brune sulle foglie, che possono espandersi rapidamente.
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Deformazioni e caduta prematura delle foglie, lasciando la pianta spoglia.
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Lesioni depresse sui rami, che nei casi più gravi possono evolversi in cancri.
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Ridotta fioritura e indebolimento generale della pianta.
Cause e condizioni favorevoli all’antracnosi
L’antracnosi è causata da funghi patogeni che proliferano in condizioni di:
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Umidità elevata e piogge frequenti.
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Scarsa ventilazione e ombreggiatura eccessiva.
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Presenza di residui vegetali infetti che fungono da fonte di inoculo.
Prevenzione e trattamento dell’antracnosi
1. Buone pratiche agronomiche
La prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di antracnosi:
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Potare regolarmente per migliorare la ventilazione tra i rami.
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Rimuovere e distruggere le foglie e i rami infetti.
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Evitare irrigazioni dall’alto che mantengono umide le foglie.
2. Utilizzo di prodotti a base di rame
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Per il trattamento dell’antracnosi, si consiglia l’utilizzo di prodotti a base di rame come Welgro Cu Zn, un concime fogliare che, oltre a fornire microelementi essenziali, ha una forte azione preventiva contro le infezioni fungine.
Benefici di Welgro Cu Zn:
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Protegge la pianta dalle infezioni fungine come l’antracnosi.
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Favorisce la cicatrizzazione delle lesioni sui rami e migliora la resistenza della pianta.
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Apporta rame e zinco, elementi fondamentali per il metabolismo e la salute generale della mimosa.
Modalità di utilizzo:
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Diluizione consigliata: seguire le indicazioni in etichetta.
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Applicare il prodotto sulla chioma, assicurandosi di bagnare uniformemente foglie e rami.
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Ripetere il trattamento a intervalli regolari durante i periodi più umidi e a rischio.
3. Potenziare le difese della pianta
Oltre ai trattamenti con prodotti a base di rame, è utile adottare strategie per rafforzare le difese della mimosa:
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Integrare con concimi bilanciati per migliorare la vigoria della pianta.
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Effettuare pacciamatura che mantengano il terreno asciutto e ben drenato.
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Favorire la rotazione degli interventi preventivi con altri trattamenti naturali.
Fumaggine della mimosa
Come riconoscerla e combatterla
La fumaggine è una malattia fungina che si manifesta sulla mimosa sotto forma di una patina nera che ricopre le foglie, i rami e talvolta i fiori. Questo fungo non penetra direttamente nei tessuti della pianta, ma si sviluppa sulla superficie delle foglie, sfruttando la melata prodotta da insetti come afidi, cocciniglie e aleurodidi. Anche se non è direttamente letale, la fumaggine può indebolire la pianta, riducendone la capacità fotosintetica e compromettendone l’estetica e la vitalità.
Sintomi della fumaggine sulla mimosa
È facile individuare la fumaggine grazie ai suoi sintomi caratteristici:
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Patina nera o fuligginosa sulle foglie, sui rami e sui fiori.
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Riduzione della fotosintesi, che causa ingiallimento e caduta prematura delle foglie.
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Appassimento e crescita rallentata della pianta.
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Danni estetici, che rendono la pianta meno vigorosa e meno attraente.
Cause e condizioni favorevoli alla fumaggine
La fumaggine si sviluppa in presenza di melata prodotta dagli insetti parassiti. Le condizioni favorevoli includono:
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Infestazioni di afidi, cocciniglie o aleurodidi.
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Elevata umidità e scarsa ventilazione.
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Accumulo di melata sulle foglie, soprattutto nelle parti più ombreggiate della pianta.
Strategia per combattere la fumaggine
1. Controllare gli insetti parassiti
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Poiché la fumaggine si sviluppa sulla melata prodotta dagli insetti, è essenziale eliminare gli afidi, le cocciniglie e gli aleurodidi per prevenire la comparsa del fungo. Utilizzare prodotti specifici come Ciopper PFNPE, un insetticida naturale efficace contro questi parassiti.
Modalità di utilizzo di Ciopper PFNPE:
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Diluire secondo le indicazioni e applicare sulla chioma per eliminare gli insetti.
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Ripetere il trattamento se necessario, seguendo gli intervalli consigliati.
2. Pulire la pianta dalla fumaggine
Una volta eliminati gli insetti, è importante rimuovere la patina nera per migliorare la salute della pianta.
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Lavare delicatamente le foglie con acqua e sapone neutro, soprattutto nelle piante di piccole dimensioni.
Parassiti della mimosa
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Afidi: piccoli insetti che succhiano la linfa delle foglie, causando deformazioni e produzione di melata che favorisce lo sviluppo della fumaggine. Possono essere controllati con sapone molle di potassio o trattamenti a base di olio di neem.
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Cocciniglia: insetti che si attaccano ai rami e alle foglie, indebolendo la pianta. È possibile eliminarle manualmente o utilizzare un trattamento con olio bianco vegetale.
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Ragnetto rosso: acaro che provoca ingiallimento e secchezza delle foglie, soprattutto nei periodi caldi e secchi. Mantenere un'umidità adeguata e trattare con acaricidi naturali contro il ragnetto rosso può aiutare a prevenire l’infestazione.
Monitorare regolarmente la pianta e intervenire tempestivamente in caso di sintomi può prevenire danni gravi e mantenere la mimosa sana e vigorosa.
Domande frequenti sulla mimosa
A quale specie appartiene la mimosa?
- La mimosa appartiene alla specie Acacia dealbata, originaria dell’Australia.
A quale temperatura resiste la mimosa?
- La mimosa resiste fino a -5°C, ma teme gelate prolungate e temperature inferiori.
Come moltiplicare una pianta di mimosa?
- La mimosa si moltiplica per semina o tramite talee legnose prelevate in estate.
Come tenere la mimosa in casa?
- Posiziona la mimosa in una zona luminosissima, lontano da fonti di calore diretto e correnti d’aria, mantenendo il terreno leggermente umido.
Come piantare l'albero della mimosa?
- Scava una buca profonda almeno 50 cm, aggiungi terriccio ben drenante e posiziona la pianta in un punto soleggiato e riparato dal vento.
In che periodo si mette a dimora la mimosa?
- La mimosa si mette a dimora in autunno o in primavera, evitando periodi di gelo.
Quando innaffiare la mimosa in vaso?
Innaffia quando il terreno risulta asciutto al tatto, evitando ristagni d’acqua, soprattutto durante l’inverno. In estate, aumenta la frequenza delle irrigazioni.
Quando potare la mimosa?
- Quando potare la mimosa è una domanda frequente tra gli appassionati di giardinaggio. La potatura della mimosa va effettuata subito dopo la fioritura, solitamente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Questo permette alla pianta di sviluppare nuovi rami e di fiorire abbondantemente l’anno successivo.
Come potare correttamente la mimosa?
- Rimuovere i rami secchi e danneggiati per favorire la crescita di nuovi germogli.
- Dare alla pianta una forma armoniosa eliminando i rami che crescono in modo disordinato e alleggerendo la chioma per permettere una migliore circolazione dell'aria.
- Tagliare con angolazione inclinata per evitare il ristagno dell’acqua sulle superfici di taglio, riducendo così il rischio di infezioni fungine.
- Utilizzare attrezzi ben affilati e disinfettati, come forbici da potatura sterilizzate, per evitare la diffusione di patogeni.
Proteggere la pianta di mimosa durante l’inverno è fondamentale per garantirne la sopravvivenza e la fioritura rigogliosa nella stagione successiva. Seguendo questi semplici accorgimenti, potrai mantenere in salute la tua mimosa albero e godere della sua bellezza anno dopo anno.
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