Olivicoltura: guida alla coltivazione di un oliveto
Pubblicato il:
22/11/2023 17:03:10
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Cronologia
, Olivo
L'olivo o ulivo, antichissima pianta mediterranea, carica di simboli e leggende, è una pianta rustica; ama il sole e si contenta di poca acqua. Con scarsa tecnologia, consente l'estrazione dell'olio già da millenni.
Per una efficace coltivazione dell'olivo, è necessario procedere con precise pratiche agronomiche e specifiche concimazioni. Abbiamo deciso, perciò, di procedere con un'analisi dettagliata delle operazioni utili per ogni fase di coltivazione della pianta.
Indice
Nutrizione e difesa: concimazione di fondo
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La lavorazione del terreno
Pur adattandosi a qualsiasi tipo di terreno, la pianta d'ulivo predilige quelli permeabili e sciolti e non gradisce ristagni di acqua.
Ad oggi, evitare pratiche di lavorazione del terreno è diventato ormai atteggiamento comune, a tutto vantaggio dei diserbi chimici e a completo svantaggio della salute del suolo e della pianta.
Oltre al danno ambientale derivato dall'abuso di pratiche che immettono nel suolo molecole che ne disturbano e modificano l'equilibrio biologico, l'olivo sta sviluppando sempre più fragilità ed è molto più probabile che in queste condizioni la pianta venga attaccata da patogeni batterici, come la Xylella.
Il nostro suggerimento, perciò, è quello di procedere con operazioni di lavorazione del terreno dopo la raccolta, la potatura ed i trattamenti ramati e di somministrare, poi, un buon concime organico:
- Agri Bio Aktiv (dosaggio: 1-2 kg/pianta), sotto chioma e interrato
Non occorrerà una aratura profonda, mantenersi fra i 10 ed i 20 cm andrà bene. Lo scopo è quello di predisporre il suolo ad accogliere le precipitazioni invernali e a trattenere l'acqua.
A primavera, sarà opportuno un diserbo per eliminare le infestanti già nate e perennanti e per impedire la germinazione di semi non ancora germinati.
In estate, invece, il nostro consiglio è quello di procedere con tranciature per eliminare l'erba che eventualmente sfugge al diserbo o, ancora meglio, di procedere con lavorazioni superficiali che tra l'altro servono a ridurre l'evapotraspirazione.
Così come non bisogna abusare dei diserbi, allo stesso modo non bisognerà eccedere con le lavorazioni: saranno sufficienti 2 o tre lavorazioni all'anno, sempre ad una profondità massima di 20 cm, in modo da tenere le radici al di sotto di quella profondità (laddove la disponibilità di acqua è più abbondante e la vita batterica ricca).
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Irrigazione dell'olivo
L'olivo è una pianta che resiste in terreni aridi, con poca acqua. Tuttavia, nell'ottica di ottenere il maggior reddito ed un miglior raccolto, bisognerà soccorrere la coltivazione con l'irrigazione tutti gli anni.
E' stimato che una pianta di olivo, nel periodo estivo, ha bisogno da 40 a 80 litri di acqua al giorno e, quindi, occorrerà soccorrere la pianta e dotarsi di un impianto di irrigazione adeguato, che terrà conto della natura del terreno e della disponibilità idrica.
Un buon sistema è quello di dotarsi di un impianto a goccia con l'uso di 4 gocciolatori da posizionare in 4 punti simmetrici alla distanza di meno di un metro dal ceppo. Oppure in linea, due per lato, posizionati, i primi due, a 50-60 cm dal piede, gli altri due a 50-60 cm dai primi.
Se si usa il sistema a goccia, bisognerà effettuare una lavorazione superficiale del terreno, prima di cominciare ad irrigare, per interrompere eventuali capillarità (in particolare nei terreni argillosi) e consentire all'acqua di espandersi e bagnare una maggiore estensione di suolo.
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La potatura dell'olivo è la più "tecnica" fra le pratiche agronomiche ed è indispensabile per la vita, per la salute e per la resa delle piante.
La logica della potatura è quella di equilibrare la dimensione della chioma in rapporto alla dimensione del fusto e quindi alla forza della pianta.
Le piante sono fabbriche che sfruttano la luce solare per trasformarla in zuccheri e arricchire i frutti di tutte quelle virtù e nutrienti utili alla vita.
In considerazione di ciò, non sarà difficile capire il filo conduttore che ci guiderà nella potatura, nella scelta dei rami da lasciare e di quelli da tagliare. La potatura è pratica molto importante e delicata, che richiede esperienza e conoscenza della fertilità del terreno, della varietà, dell'area geografica.
Se non si salverà il legno destinato alla produzione e se non si lascerà spazio vitale ai rami produttivi, il raccolto sarà ridotto, la resa in olio scarsa e la pianta squilibrata, con grande produzione di succhioni inutili.
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Il diserbo dell'olivo è una pratica economicamente vantaggiosa, ma impattante con l'ambiente, pericolosa in caso di abuso in termini di quantità e frequenza.
Occorre usare i diserbanti chimici solo per ridurre la pressione e la presenza di infestanti perennanti, a vantaggio di essenze stagionali che sono di più facile controllo con i sistemi tradizionali.
Di seguito, un catalogo delle erbe infestanti perenni che potrà essere utile nella decisione relativa alla pratica:
- Acetosella
- Acrostide
- Cyperus Papirus
- Convolvolo o Vilucchio
- Coniza Canadensis
- Canna Palustre
- Equiseto
- Fienarola
- Sorghetta
- Stoppione o Cyrsium
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Nutrizione e difesa dell'ulivo: concimazione di fondo
Considerati gli alti costi di gestione di un uliveto, oggi ogni agricoltore ha la necessità di ricavare dalle proprie piante d'ulivo il massimo della produzione. E' proprio per questo motivo, quindi, che la fase della nutrizione assume un aspetto fondamentale. E' molto utile apportare un buon apporto di elementi nel rapporto N 3 P 2 K 5.
Tuttavia, risulta fondamentale assicurare una nutrizione costante alla pianta , tenendo conto che nella prima fase (c.d. germogliamento) è opportuno che prevalga l'azoto (N). Alla mignolatura, gli elementi potranno essere in misura pari tra loro, facendo seguire un graduale e progressivo aumento del potassio (K).
Sarà buona pratica somministrare fertilizzanti organici, utili ad assicurare una lunga cessione degli elementi.
Anche durante il riposo vegetativo invernale, le piante non interrompono le loro funzioni vitali. Anzi, in particolar modo a livello radicale, l'attività continua. L'unico limite potrebbe essere la temperatura del terreno: effettuare, perciò, una concimazione al suolo a fine autunno/inizio inverno, servirà a creare energie di riserva nella pianta a tutto vantaggio di una più abbondante e robusta fioritura, allegagione e produzione di nuova vegetazione.
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La concimazione di un oliveto
Un' adeguata concimazione dell'oliveto potrà assicurare buone produzioni tutti gli anni e, con l'ausilio di una giusta e razionale potatura, si eviterà anche l'alternanza.
Prima di parlare di concimazione di un oliveto, però, è molto importante migliorare la struttura del terreno, somministrando una sostanza organica di qualità, la quale permetterà di migliorare la fertilità del terreno ,ma soprattutto renderà disponibili per le radici i nutrienti già presenti nel terreno e quelli che successivamente somministreremo.
L'olivo ha un ciclo produttivo molto lungo: comincia a vegetare già da marzo, per giungere al raccolto a novembre e oltre. Durante questo lungo arco di tempo, la pianta consuma energie e diventa ,quindi, necessario che alla ripresa abbia la giusta scorta di energie per una adeguata fioritura.
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In quest'ultima fase, analizzeremo specifici trattamenti tutti mirati alla prevenzione delle varie malattie dell'ulivo, dalle patologie fungine fino agli attacchi degli insetti. Ogni volta che potremo, somministreremo concimi fogliari, allo scopo di sopperire a quello che la pianta non riesce ad assimilare o che non trova nel sottosuolo. Attraverso quest'operazione poi, avremo l'obiettivo di esaltare la presenza di altri elementi che, in alcuni momenti, sono molto utilizzati dalla pianta.
Lo scopo di questo specifico paragrafo è quello di fornirvi un calendario di interventi che tenga conto delle problematiche più importanti e, al tempo stesso, sia in grado di apportare alla pianta d'ulivo nutrimento ed energie tali da stimolare germogliamento e crescita di nuovi rametti che saranno utili per la produzione nell'anno successivo.
Pur suggerendo e schierandoci sempre per l'impiego di prodotti ammessi in agricoltura biologica, abbiamo scelto di riportare sia un calendario di trattamenti bio, che un calendario di trattamenti di tipo convenzionale.
- Gennaio-Febbraio : trattamento convenzionale
Cobre Nordox (dosaggio: 250g/100l)
PhyleN (dosaggio: 500ML/100l)
Welgro Complex (dosaggio: 200gr/100l)
- Gennaio-Febbraio : trattamento biologico
Kyprion (dosaggio: 200ml/q.le)
Gold Dust (dosaggio: 300gr/100l)
Trazex (dosaggio: 100gr/100l)
- Fase di inizio germogliamento: trattamento convenzionale
Kendal Te (dosaggio: 300ml/100l)
Vitaseve (dosaggio: 500ml/100l)
Welgro Complex (dosaggio: 200ml/100l)
PhyleN (dosaggio: 500ml/100l)
- Fase di inizio germogliamento: trattamento biologico
Kyprion (dosaggio: 200ml/q.le)
Organor N 12 (dosaggio: 250gr/100l)
Molibor Extra (dosaggio: 150gr/100l)
- Mignolatura: trattamento convenzionale
Agroleaf 31-11-11 (dosaggio: 300gr/100l)
Boroplus (dosaggio: 100ml/100l)
Kyprion (dosaggio: 200ml/q.le)
Xentari WG (dosaggio: 100gr/100l)
- Mignolatura: trattamento biologico
Boroplus (dosaggio: 100ml/100l)
Xentari WG (dosaggio: 100gr/100l)
Gold Dust (dosaggio: 250gr/100l)
- Allegaggione fino a olivo acino di pepe: trattamento convenzionale
Xentari WG (dosaggio: 100gr/100l)
Cabrio WG (dosaggio: 50gr/100l)
Mc Cream (dosaggio: 250ml/100l)
Glibor Ca (dosaggio: 250ml/100l)
- Allegaggione fino a olivo acino di pepe: trattamento biologico
Xentari WG (dosaggio: 100gr/100l)
Mc Cream (dosaggio: 250ml/100l)
Glibor Ca (dosaggio: 250ml/100l)
Da giugno in poi, non sono presenti particolari patologie, fatta eccezione che per la lebbra e per la mosca
Nella seconda metà di luglio e durante tutto il mese di agosto, sarà utile procedere con uno o due interventi, attraverso l'utilizzo di:
- Inex-A (dosaggio: 30ml/hl) +
- Aquos K (dosaggio: 300ml/hl), concime fortemente alcalino. Questa particolare caratteristica risulta molto utile perché inibisce la vita di funghi e batteri, i quali prediligono sempre un ambiente sub-acido o acido.
In questo caso, lo scopo è quello di aumentare la dotazione di potassio, da cui deriva un consistente aumento della resa in olio ed un aumento della resistenza della pianta agli stress abiotici.
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