Malattie dell'olivo e strategie di difesa
Pubblicato il:
22/11/2023 12:09:52
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, Olivo
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Prays Oleae (tignola dell'olivo)
L'ulivo è una fra le piante più antiche e di più valore, sia a livello simbolico, che a livello redditizio. Nonostante la resistenza tipica della pianta dovuta alla sua rusticità, l'ulivo è soggetto all'attacco di più patogeni, che possono causare gravi malattie. Tra le malattie fungine menzioniamo l'occhio di pavone, di gran lunga la più pericolosa, in particolare su alcune varietà più sensibili. Diventa fondamentale, perciò, riuscire a riconoscerle ed avere una giusta strategia di lotta per ogni patologia.
Rogna dell'olivo (Pseudomonas Savastanoi)
La rogna dell'olivo è una patologia da non sottovalutare, soprattutto nel caso di giovani piantine in vivaio. Si tratta di un'infezione batterica che penetra nella pianta attraverso ferite provocate da punture di insetti o da danni meccanici (es. grandine e gelo) o da operazioni colturali, come le lesioni provocate durante le fasi di raccolta.
Come si combatte la rogna dell'olivo?
Sarà necessario asportare i tumori che si formano (vedi foto) e disinfettare, intervenendo con prodotti rameici come:
- Cobre Nordox oppure Cobre Nordox Pfnpe (dosaggio: 200g/100l)
Un ulteriore intervento per combattere la rogna dell'olivo, inoltre, è quello di eliminare la pianta dalle parti infette, eseguendo dei tagli nella zona sottostante alle escrescenze tumorali, avendo cura, poi, di disinfettare le ferite con il medesimo prodotto.
In caso di grosse masse tumorali su rami importanti o su tronchi, si possono utilizzare tecniche di dendro-chirurgia, seguite anch'esse da un'abbondante disinfettazione con rame.
Se riscontrerete importanti ferite dovute all'asportazione di tessuti infetti, il nostro consiglio è quello di impiegare del mastice cicatrizzante, allo scopo da un lato di evitare il possibile ingresso di nuovi patogeni e dall'altro di facilitare il processo di cicatrizzazione.
Verticillosi (Verticillum Dahliae)
La Verticillosi è una patologia fungina diffusa in tutti gli areali di coltivazione dell’ulivo, che risulta più aggressiva e veloce nel proprio decorso su giovani impianti (5-15 anni) . A livello fogliare, i sintomi si manifestano con:
- perdita di turgore
- ingiallimenti
- filloptosi
Branche e rami, inoltre, potrebbero subire disseccamenti.
Per ridurre i rischi dovuti a Verticillum Dahliae, oltre ad impiegare materiale di propagazione certificato, è buona norma mettere a dimora l’impianto negli anni immediatamente successivi alla coltivazione di altre specie suscettibili all’attacco del patogeno.
Nel caso in cui vi sia una forte presenza del fungo, oltre ad asportare i rami sintomatici, il nostro consiglio è quello di intervenire direttamente su Verticillum Dahliae per limitarne la diffusione, attraverso specifiche azioni.
Come primo intervento, vi consigliamo di effettuare una fertirrigazione con:
- Dentamet (dosaggio: 10 l/ha)
A distanza di 10-20 giorni, potrete intervenire in fertirrigazione con :
- Oxyclean (dosaggio: 10 l/ha)
L’obiettivo di questi interventi è quello di ridurre la pressione del patogeno attraverso l’impiego di rame e di perossido di idrogeno.
Nella fase successiva (2-3 gg), consigliamo di effettuare una 3° fertirrigazione con:
- Ecogreen v60 (dosaggio: 10 l/ha)
- Remedier (dosaggio: 2,5kg/ha)
Il trichoderma, attivato con una buona sostanza organica, andrà a competere per spazio e nutrienti col patogeno, limitandone di conseguenza la diffusione e riducendo drasticamente la possibilità di infezione.
L’ultimo intervento che andremo ad effettuare sarà a livello dell’apparato radicale, allo scopo di ricostituire i flussi linfatici compromessi dall’attività del patogeno. In questo caso, il nostro consiglio è quello di procedere con due interventi fogliari a distanza di 15 giorni l’uno dall’altro, attraverso l’utilizzo di :
- Vitaseve (dosaggio: 500 ml/hl).
Prays Oleae (tignola dell'olivo)
Prays Oleae è un fitofago che, allo stadio larvale, produce danni su fiori, frutti ed infine su foglie. I danni sui fiori sono in genere trascurabili.
Tuttavia, la seconda generazione (c.d. carpofoga) attacca i frutticini a maggio-giugno, provocando la cascola anticipata degli stessi. E' soltanto in caso di attacco ai frutti, infatti, che è consigliato un intervento contro Prays Oleae.
Il nostro consiglio, perciò, è quello di intervenire in fase di fine fioritura oppure immediatamente dopo, attraverso uno dei seguenti prodotti:
- Costar WG (dosaggio: 100 g/hl)
- Kaimo Sorbie (dosaggio: 20 g/hl)
La soglia di intervento varia in funzione alla destinazione del prodotto (olio o tavola). In questo caso, perciò, sarà opportuno controllare i disciplinari di produzione della propria regione.
Mosca dell'olivo - Bactrocera oleae
La Mosca dell'olivo è un pericoloso fitofago presente in tutti gli oliveti d'Italia e del mondo.
Al fine di identificare il momento più efficace per eseguire l’intervento contro Bactrocera Oleae, il nostro suggerimento è quello di installare:
- dalle 3-4 trappole di monitoraggio Dacus Track plus per ettaro, allertandovi soltanto qualora venga raggiunta la soglia di almeno 4 catture in un giorno.
Se doveste raggiungere questa soglia per tre giorni consecutivi, allora vi consigliamo di intervenire con specifici prodotti chimici registrati, come:
- Sivanto (dosaggio: 75ml/hl)
oppure
- Kaimo sorbie (dosaggio: 30ml/hl)
Qualora vogliate scegliere di adottare mezzi di lotta biologica, verso i quali il nostro team ripone moltissima fiducia, allora potrete posizionare, in alternativa fra loro, una delle seguenti trappole:
- Dacus Trap ,circa 90 trappole/ha
- Eco-Trap
- Dakofaka ,ogni due piante e in modo che le trappole non distino tra loro più di 10 metri.
Le trappole hanno una durata di 4 - 6 mesi e possono essere posizionate già a fine giugno, inizi di luglio.
Per un corretto monitoraggio, unitamente alle trappole per cattura massale, vi consigliamo di posizionare una o due postazioni per il monitoraggio con Dacus Track, che bisognerà monitorare quasi quotidianamente.
Anche in questo caso, se si raggiunge il limite di quattro catture al giorno, per tre giorni consecutivi, bisognerà effettuare un trattamento con un prodotto insetticida a base di Piretro, allo scopo di abbassare la popolazione di adulti e riportarla entro limiti fisiologici.
Un ulteriore metodo di lotta biologica è il trattamento con:
- Caolino Surround (dosaggio: dose di 2-3 kg/100lt). Occorrerà effettuare un paio di interventi per ricoprire uniformemente la pianta di uno strato di polvere chiara, che nasconderà le olive dalla vista delle mosche e renderà comunque difficile la penetrazione per l'ovo-deposizione.
Oziorrinco (Otiorhynchus Germar)
Un altro fitofago particolarmente aggressivo su piante d'ulivo giovani è l'Oziorrinco.
Si tratta un coleottero che distrugge in poco tempo la nuova vegetazione, creando caratteristici danni a mezza luna sulle foglie che vengono divorate dal tramonto all'alba.
E' importante combattere l'oziorrinco nell'esatto momento in cui se ne riscontra la presenza, difendendo le piantine con:
- Rincotrap trappola per oziorrinco, da posizionare intorno al tronco
Per combattere questo fitofago è possibile utilizzare anche trappole adesive. Tuttavia, nel caso si scelga di utilizzare quest'ultimo metodo, è molto importante prestare attenzione ai fili d'erba nelle vicinanze delle piante. L'oziorrinco, infatti, sfrutterà qualsiasi appiglio per raggiungere le piantine e divorarle.
Lebbra dell'olivo
Si tratta di una patologia fungina che colpisce soprattutto i frutti.
Il sintomo classico da lebbra dell'olivo è una depressione localizzata dei frutti, che tendono a marcire.
E' importante agire sia attraverso specifiche pratiche agronomiche che evitino ristagni d'acqua alla base delle piante, sia attraverso l'impiego di prodotti a base di ossido di rame come
- Welgro Cu- Zn (dosaggio: 200gr/hl)
oppure con prodotti a base di Piraclostrobina, come:
- Cabrio WG (dosaggio: 50gr/hl)l)
Scopri di più sulla lebbra dell'olivo o Antracnosi
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