Coltivazione del castagno

Pubblicato il: 09/12/2023 10:01:01
Categorie: Cronologia

coltivazione-castagno

Il castagno è una pianta arborea, monoica - diclina (simile per questa caratteristica al nocciolo), che può arrivare a superare i 25 metri di altezza.

Sebbene ad un primo impatto possa sembrare una pianta molto rustica, l’albero di castagno predilige terreni fertili, profondi e ricchi di sostanza organica. Al contrario, teme i terreni acidi, i ristagno idrici e le intense gelate.

Per quanto riguarda gli impianti destinati alla produzione di frutti, è fondamentale intervenire con pratiche mirate nei momenti più appropriati.

Indice

La gestione nutrizionale del castagno

Marciume bruno (Gnomoniopsis Castaneae)

Phytophthora Cinnamomi e Phytophthora Cambivora - Mal dell'inchiostro

Cydia Splendana e Cydia Fagiglandana - Lepidotteri del castagno

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La gestione nutrizionale del castagno

Tendenzialmente, data la buona quantità di massa fogliare che cade sul terreno a termine di ogni ciclo produttivo, la quantità di sostanza organica presente nel terreno non è mai carente.

Tuttavia, durante il ciclo di coltivazione, a causa delle asportazioni, delle lavorazioni, e delle elevate temperature che ormai caratterizzano quasi tutte le stagioni, è buona prassi distribuire in fase di post-raccolta:

Grazie alla sua spiccata capacità di ritenzione idrica, la sostanza organica aiuterà l’albero di castagno nei periodi di maggiore siccità. Questo aiuto risulterà fondamentale soprattutto nel caso in cui la coltura sia sprovvista di un impianto di irrigazione. Inoltre, la s.o. tratterrà al meglio gli elementi nutrizionali.

A fine febbraio-inizio marzo, il nostro consiglio è quello di intervenire con una concimazione minerale di fondo, che aiuterà la pianta a ripartire per la nuova stagione vegeto-produttiva. Il prodotto che vi suggeriamo è:

  • Agromaster 14.7.14 (dosaggio variabile da 1 a 2 kg in funzione delle dimensioni della pianta)

Si tratta di un concime minerale a lenta cessione ed in grado, perciò, di garantire sostentamento nel corso del tempo.

Nel caso non fosse possibile intervenire in fertirrigazione nei mesi successivi, potrete ripetere l'operazione distanziandola di 2-3 mesi dalla prima.

- TRATTAMENTO IN BIO-

Per le coltivazioni biologiche consigliamo:

A distanza di 2-3 mesi dal primo trattamento, potrete procedere con un secondo trattamento:

         

A Marzo, è buona pratica fornire aiuto alle strutture riproduttive, attraverso la somministrazione di elementi fondamentali per il raccolto che andremo ad ottenere.

Il nostro consiglio è quello di procedere con due interventi, distanziati tra loro di 15-20 giorni:

- TRATTAMENTI IN BIO-

In questo caso, vi consigliamo di procedere con due trattamenti a distanza di 15-20 giorni l'uno dall'altro:

         

Dalla fase immediatamente successiva all'allegagione, quando i giovani frutticini appena formati riescono maggiormente ad assorbire elementi come il calcio e vanno incontro ad un intenso processo di differenziazione cellulare, è possibile effettuare 2-3 interventi con:

Grazie a questo programma di intervento, oltre ad apportare macro e meso elementi, forniremo silicio ai tessuti. Questo elemento è il responsabile della formazione delle c.d. silica cells, cellule che oltre ad aumentare la resistenza delle pareti cellulari all’attacco di agenti biotici, aumenteranno anche la resistenza della pianta agli stress abiotici.

Tramite il Maxi-Grow, invece, riusciremo a garantire alla coltivazione di castagno microelementi e fitormoni di origine vegetale indispensabili per i processi di divisione, distensione e moltiplicazione cellulare

- TRATTAMENTI IN BIO-

         

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Marciume bruno (Gnomoniopsis Castaneae)

gnomoniopsis-castaneae

Il marciume bruno (conosciuto anche come marciume gesso del castagno) è una malattia fungina presente ormai da tempo nel nostro Paese.

Negli ultimi anni, però, Gnomoniopsis Castaneae sta diventando sempre più impattante sulle produzioni.

I primi sintomi di marciume bruno si manifestano, in prossimità della raccolta, a carico dei frutti con degli iniziali imbrunimenti che con il passare del tempo portano ad un indurimento dell’endosperma (che diventa bianco e gessoso). 

L’epidemiologia di questo patogeno, ad oggi non è del tutto nota. Vive come endofita sulla vegetazione delle piante e si conserva sui tessuti vegetali, in particolare sui “ricci”. 

Pertanto, è di fondamentale importanza eliminare (quando è possibile) i residui vegetali in post-raccolta.

Il nostro suggerimento, inoltre, è quello di eseguire un trattamento a base di rame prima della ripresa vegetativa, attraverso:

In particolare, è fondamentale intervenire dalla fase di post-allegagione in poi (2-4 trattamenti) con prodotti a base di rame, che entrano in sistemia con la pianta. In questo caso, vi consigliamo di utilizzare:

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- CONCIMAZIONE IN AGRICOLTURA BIOLOGICA-

Per la coltivazione biologica di un castagneto, il nostro consiglio è quello di impiegare

    • Kendal (dosaggio: 200 ml/hl) che, grazie alla sua funzione antiossidante, aumenta le resistenza della pianta in condizioni ostili ed in caso di stress

         

Phytophthora Cinnamomi e Phytophthora Cambivora - Mal dell'inchiostro

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Cydia Splendana e Cydia Fagiglandana - Lepidotteri del castagno

Cydia-Splendana-Cydia-Fagiglandana

I danni causati dai lepidotteri del castagno sono provocati da Cydia Splendana e Cydia Fagiglandana al loro stadio larvale. Durante questa fase, infatti, gli insetti scavano gallerie all'interno del frutto che, a seguito del danno, non potrà essere commercializzato.

Per posizionare in maniera efficace ed efficiente i trattamenti, durante il mese di Giugno è opportuno installare:

Indicativamente, occorrerà installare 3-4 trappole/ettaro per ogni specie che si vuole controllare.

Al superamento della soglia di intervento (consultare disciplinare di produzione della propria regione di riferimento) si può intervenire con :

Se non hai il patentino puoi utilizzare Turi-L a 200 ml / hl.

- TRATTAMENTO IN BIO-

L'intervento che consigliamo in bio è:

Se non hai il patentino puoi utilizzare Turi-L a 200 ml / hl.

   

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